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Voto in condotta: le nuove regole in vigore solo dopo i Decreti Attuativi

La riforma Valditara introduce il voto in condotta con impatti su bocciature e maturità, oltre a nuove sanzioni disciplinari. Si attendono i Decreti Attuativi.

Voto in condotta

La riforma Valditara introduce importanti cambiamenti nel sistema di valutazione scolastica, ponendo al centro dell’attenzione il ritorno ai giudizi sintetici nella scuola primaria e il maggiore peso del voto in condotta nella sciola secondaria.

L’iter burocratico per completare la riforma sul voto in condotta

Con l’approvazione della legge 150 dell’ottobre 2024, il primo pilastro della riforma ha già trovato attuazione con la pubblicazione dell’ordinanza ministeriale che ripristina il voto numerico alla scuola primaria. Per quanto riguarda il voto di condotta, invece, si attende la pubblicazione dei decreti attuativi, che sono stati sottoposti al parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) lo scorso 31 gennaio. Con il parere favorevole già espresso, il Ministero potrà ora procedere con l’iter burocratico per completare la riforma.

Il voto in condotta e le conseguenze per gli studenti

Una delle principali novità riguarda appunto la valutazione del comportamento, con conseguenze dirette sul percorso scolastico degli studenti. Secondo quanto dichiarato dal Ministro Valditara, un voto inferiore al 6 in condotta avrà ripercussioni significative: con un 5 si ripeterà l’anno scolastico, mentre con un 6 sarà necessario sostenere un esame di recupero sui valori di cittadinanza.

Inoltre, la condotta degli ultimi tre anni avrà un impatto sulla valutazione finale della maturità, con gli studenti che avranno ottenuto la sufficienza minima chiamati a presentare un elaborato sul comportamento da discutere durante il colloquio orale. L’obiettivo della riforma dunque è quello di incentivare un comportamento responsabile tra gli studenti, rendendo la condotta un elemento chiave della carriera scolastica.

Riforma delle sanzioni disciplinari: occorre modificare lo Statuto degli studenti e delle studentesse (DPR 249/1998)

Accanto alla revisione del voto di condotta, la riforma prevede anche un aggiornamento delle sanzioni disciplinari con la modifica dello Statuto degli studenti e delle studentesse (DPR 249/1998). Il nuovo regolamento non si limiterà a prevedere l’allontanamento temporaneo dalla scuola, ma introdurrà misure più orientate alla rieducazione e alla cittadinanza attiva.

Gli studenti sospesi dovranno partecipare ad attività di cittadinanza solidale, svolgendo servizi presso enti convenzionati con le istituzioni scolastiche. Tuttavia, il CSPI ha segnalato che molte scuole potrebbero avere difficoltà nel trovare accordi con strutture disponibili ad accogliere gli studenti. La sfida per il Ministero sarà quindi quella di garantire il supporto necessario alle scuole affinché possano implementare queste nuove disposizioni in modo efficace.

Tempistiche e iter di approvazione definitiva del nuovo provvedimento sul voto in condotta

Affinché la riforma diventi pienamente operativa, sarà necessaria la modifica del DPR 122/2009 relativo alla valutazione degli studenti e dello Statuto degli studenti e delle studentesse. Entrambi i provvedimenti dovranno essere adottati attraverso decreti del Presidente della Repubblica entro il 30 aprile 2025.

Dopo il via libera del CSPI, il Ministero dovrà ottenere anche il parere del Consiglio di Stato e, infine, l’approvazione definitiva da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Solo dopo questi passaggi, le nuove regole entreranno ufficialmente in vigore, segnando un cambiamento significativo nel sistema scolastico italiano.

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