Il Movimento 5 Stelle critica diversi aspetti della proposta. In particolare, denuncia l’approccio punitivo che, secondo loro, prevale su quello educativo. Temono che questa misura possa limitare il pensiero critico degli studenti, trasformandoli in meri esecutori invece di cittadini consapevoli e riflessivi. Inoltre, sottolineano la mancata attenzione del governo ai veri problemi della scuola italiana, come il precariato e gli stipendi bassi degli insegnanti, tra i più bassi nei paesi OCSE.
Il voto in condotta, quindi, rimane al centro di un acceso confronto politico, con il Movimento 5 Stelle che ne contesta l’efficacia e l’impatto sulla formazione degli studenti.