Il Ministero ha deciso di riformare anche il sistema delle sanzioni disciplinari. Invece di sospensioni tradizionali, spesso trascorse a casa senza effetti correttivi, gli studenti svolgeranno attività utili alla collettività scolastica. Chi riceverà sospensioni superiori ai tre giorni dovrà impegnarsi in iniziative sociali come il supporto a mense per i poveri o la manutenzione degli spazi scolastici. Questa scelta punta a rendere la punizione un’occasione di crescita e consapevolezza.
Il Governo non intende solo punire, ma educare le nuove generazioni al rispetto delle regole e alla responsabilità. Resta il dubbio se il voto in condotta riuscirà davvero a contrastare fenomeni come il bullismo o se rappresenterà solo un deterrente temporaneo. Molti docenti ritengono che senza un vero cambiamento culturale, queste misure potranno avere un impatto limitato. Il tempo dirà se questa riforma riuscirà a formare cittadini più rispettosi e consapevoli.