Un istituto paritario di Salerno, dopo aver ricevuto il decreto di revoca per gravi irregolarità riscontrate durante le visite ispettive, ha ottenuto nel settembre scorso la sospensione cautelare del provvedimento. Il TAR ha confermato che l’USR non ha rispettato tutti i passaggi previsti dalla normativa per la revoca.
Secondo la sentenza, l’iter procedurale richiede che, dopo la comunicazione formale all’istituto sulle irregolarità riscontrate, ci sia un invito a far cessare la situazione irregolare entro 30 giorni. Solo successivamente l‘amministrazione può disporre la revoca del riconoscimento della parità scolastica.
Il TAR ha osservato che, nonostante l’USR avesse attivato formalmente il contraddittorio, non ha effettuato un accertamento concreto sulla regolarizzazione dell’istituto e non ha fornito una motivazione adeguata per le contestazioni mosse.
La sentenza del TAR ha stabilito che l’USR ha confermato i contenuti delle visite ispettive senza verificare le controdeduzioni presentate dall’istituto scolastico. Di conseguenza, il TAR ha annullato il provvedimento di revoca, affermando che l’amministrazione deve riesaminare la questione e ripartire dalla verifica della sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa.
La questione del controllo sui diplomifici richiede una soluzione legislativa. In questo contesto, rimane in sospeso il disegno di legge annunciato, di cui non si sono avute ulteriori notizie. Solo il Parlamento può fornire un quadro normativo chiaro e definitivo per affrontare questo fenomeno.