La riforma segna un ritorno a una tradizione valutativa più semplice, che dovrebbe favorire una comunicazione più efficace tra scuola e genitori. Tuttavia, i giudizi saranno integrati con osservazioni più approfondite per garantire una maggiore personalizzazione e inclusività, specialmente per i bambini con difficoltà di apprendimento.
Per la scuola secondaria di primo grado, il comportamento degli studenti sarà nuovamente giudicato con un voto in decimi, dove un punteggio inferiore a 6/10 comporterà la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di terza media. L’obiettivo di questa modifica è rafforzare il senso di responsabilità individuale e il rispetto delle regole, due pilastri ritenuti fondamentali per la formazione dei giovani.
Questa misura potrebbe generare un impatto significativo nella gestione della disciplina scolastica, incentivando gli studenti a sviluppare atteggiamenti più consapevoli. Tuttavia, l’ordinanza prevede un approccio attento e inclusivo per gli studenti con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento, garantendo che la valutazione rispetti le necessità e le potenzialità di ciascun alunno.
Secondo il ministro Valditara, queste modifiche rappresentano un passo importante verso un sistema educativo più chiaro e trasparente. L’introduzione dei giudizi sintetici consente di migliorare la comprensione del percorso scolastico, facilitando il dialogo tra scuola e famiglie. Parallelamente, il voto di condotta mira a valorizzare il ruolo della scuola non solo come luogo di apprendimento, ma anche come ambiente educativo che promuove il rispetto delle regole e la convivenza civile.
Sebbene queste modifiche siano state accolte positivamente da alcune parti, non mancano le perplessità. In particolare, il ritorno al voto in condotta potrebbe sollevare dibattiti sull’equità del sistema e sulla possibilità che alcune situazioni personali o familiari possano incidere negativamente sulle valutazioni. Analogamente, il ritorno ai giudizi sintetici rischia di semplificare troppo le dinamiche dell’apprendimento, a discapito di una valutazione più articolata. Nonostante ciò, l’obiettivo di garantire un sistema educativo più inclusivo e personalizzato rimane centrale, offrendo nuove opportunità per migliorare il rapporto tra insegnanti, studenti e famiglie.
Le scuole avranno tempo fino a giugno per adeguarsi a queste novità e preparare famiglie e docenti a un cambiamento che si preannuncia significativo per l’intero sistema scolastico italiano.
La notizia ufficiale della firma del Decreto da parte del Ministro Valditara