giovedì, Settembre 19, 2024
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Vaccinazione obbligatoria: il NO dei pediatri contro la proposta Borghi (Lega) di eliminarlo

Borghi (Lega) propone di eliminare la vaccinazione obbligatoria per l’accesso a scuola – Un botta e risposta tra i pediatri e la politica che accende gli animi. Dopo le dichiarazioni del senatore Claudio Borghi, esponente della Lega, che chiedeva di togliere la vaccinazione obbligatoria per i bambini, il Tavolo tecnico Malattie infettive e Vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria (Sip) ha espresso una ferma opposizione: l’obbligo vaccinale deve restare e i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella non devono diventare semplici raccomandazioni.

Pediatri sul piede di guerra contro la richiesta del senatore Borghi (Lega) di eliminare le vaccinazioni obbligatorie per i bambini

La Sip sottolinea con forza il No alla proposta del leghista Borghi. Le vaccinazioni sono uno degli strumenti più efficaci nella prevenzione delle malattie infettive e sono cruciali per garantire la salute e il benessere dei bambini.

La legge sull’obbligo vaccinale per l’accesso a scuola, secondo il comunicato dei pediatri italiani, ha dimostrato di essere un efficace strumento per aumentare i livelli di copertura vaccinale in un momento in cui questi erano in calo. Considerando il morbillo, una malattia altamente contagiosa con un tasso di mortalità di circa 0,1-0,2% (1-2 su 1.000) nei Paesi sviluppati, prima dell’introduzione della legge, la copertura vaccinale per i nati nel 2014 entro i 24 mesi di età era dell’87,21%.

Oggi, per i nati nel 2020, questa percentuale è salita al 94,38%, ma ci sono ancora 22.755 bambini non protetti contro il morbillo entro i 24 mesi.

Le statistiche parlano chiaro: la prevenzione si fa con la vaccinazione

E i dati sono ancor più allarmanti quando si analizzano le fasce di età successive. Tra i bambini di 5-6 anni, oltre 73.000 non risultano adeguatamente protetti con una o due dosi di vaccino contro il morbillo. Tra i diciottenni, la situazione è ancora più preoccupante: più di 37.000 non hanno ricevuto la prima dose e oltre 67.000 non hanno effettuato la seconda dose.

In un momento storico in cui la disinformazione è diffusa, eliminare l’obbligo vaccinale sarebbe irrazionale. Una proposta di questo tipo rischia di compromettere la salute pubblica, mettendo in pericolo non solo i singoli cittadini ma l’intera società.

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