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Università: il Ministro Bernini smentisce tagli nella Legge di bilancio

Il Ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha dichiarato che non sono previsti tagli alle università nella nuova legge di bilancio.

Ministra Università Anna Maria Bernini

Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha recentemente dichiarato che non sono previsti tagli ai finanziamenti universitari nella nuova legge di bilancio. Questa affermazione arriva in risposta alle preoccupazioni sollevate da vari esponenti del mondo accademico riguardo a una possibile riduzione di 702 milioni di euro destinati agli atenei.

Le dichiarazioni del Ministro dell’Università Bernini: ‘Nessun taglio previsto nella LdB’

Durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università IULM di Milano, il Ministro Bernini ha chiarito: “Non capisco quale sia la matrice di questi 702 milioni di tagli. Una cosa sono i numeri e una cosa è la propaganda. Io sui 702 milioni di tagli non trovo i numeri in legge di bilancio, trovo un Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) di 9,21 miliardi, quindi il massimo storico che è stato nel 2023.” Ha inoltre sottolineato l’impegno del governo nel sostenere le università anche sotto il profilo delle assunzioni, affermando che si è raggiunto il massimo storico nelle assunzioni di professori ordinari e associati.

Tagli alle università: le preoccupazioni dei Rettori

Nonostante le rassicurazioni del Ministro, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) ha espresso preoccupazione riguardo a possibili riduzioni dei finanziamenti. In particolare, la presidente della Crui, Giovanna Iannantuoni, ha evidenziato che un cittadino italiano paga per il sistema universitario l’equivalente di due caffè a settimana, sottolineando la necessità di maggiori investimenti nel settore. Ha inoltre dichiarato che eventuali tagli significherebbero che il Paese non riconosce l’importanza degli atenei.

Il dibattito sulla qualità dell’istruzione universitaria

Parallelamente, il Ministro Bernini ha firmato un decreto che introduce modifiche significative per le università telematiche. Il provvedimento prevede che almeno il 20% delle lezioni sia erogato in modalità non registrata e impone l’obbligo di svolgere gli esami in presenza, con deroghe solo in situazioni emergenziali o per studenti con disabilità accertata. Questa iniziativa mira a garantire elevati standard qualitativi nella didattica a distanza. Tuttavia, la Crui ha sollevato critiche riguardo al decreto, sottolineando la necessità di regolamentazioni più approfondite e specifiche per l’offerta formativa a distanza.

Soluzioni per un’istruzione universitaria finanziata e di qualità

Il confronto tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e la Crui evidenzia una divergenza di opinioni sulla presenza e l’entità di eventuali tagli ai finanziamenti universitari. Mentre il Ministro Bernini assicura che non vi saranno riduzioni, i rettori manifestano preoccupazioni per il futuro del sistema accademico italiano. È auspicabile che le parti coinvolte trovino un terreno comune per garantire un’istruzione universitaria di qualità e adeguatamente finanziata.

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