martedì, 8 Ottobre 2024
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Università di Roma, si temono tensioni domani per le proteste Pro Palestina: giornata a rischio

Domani nella Capitale la "giornata di agitazione studentesca nazionale per la Palestina". Si preannuncia un'altra giornata a rischio per le Università di Roma.

Dopo gli scontri del 5 ottobre al corteo pro Palestina a Porta San Paolo, l’8 ottobre si preannuncia un’altra giornata a rischio, questa volta all’interno delle Università di Roma. Gli atenei romani, che già lo scorso anno sono stati teatro di proteste e tensioni legate alla questione della Palestina, potrebbero essere nuovamente coinvolti in manifestazioni di dissenso. Il collettivo universitario Cambiare Rotta ha dichiarato la sua adesione a una “giornata di agitazione studentesca nazionale per la Palestina”, coinvolgendo le università La Sapienza, Roma Tre e Tor Vergata.

Flash Mob e lezioni interrotte: le iniziative degli studenti delle Università di Roma

Il flash mob dell’8 ottobre nelle università sarà caratterizzato da bandiere e colori della Palestina e dall’interruzione delle lezioni per denunciare la “complicità dell’Occidente nel genocidio”. Alla Sapienza, le manifestazioni sono previste in varie facoltà: Lettere (alle 10), Matematica (alle 12), Filosofia (alle 12), Fisica (alle 14), Scienze Politiche (alle 16) e Giurisprudenza (alle 16). Il momento culminante sarà un flash mob al Rettorato alle 16:30, già teatro di un’occupazione il 25 marzo scorso. Anche a Roma Tre è programmato un flash mob alle 16, mentre a Tor Vergata ci sarà un infopoint sulla Palestina dalle 11 presso la macro-area di Lettere e Filosofia.

Gli attivisti dichiarano: “Non smetteremo di far sentire la nostra voce nelle università, istituzioni complici del genocidio in Palestina attraverso la copertura ideologica del sionismo e gli accordi con le università israeliane. Continuiamo a parlare di Palestina nei luoghi in cui viviamo e studiamo, contro la complicità dell’Occidente con Israele, manifestando la nostra solidarietà”.

Tensioni tra manifestanti e Forze dell’Ordine: il rischio di una escalation è alto

Gli scontri del 5 ottobre tra manifestanti e forze dell’ordine, che hanno visto feriti da entrambe le parti, fanno temere un’escalation della tensione anche nelle università. Alla Sapienza, episodi simili si sono già verificati il 16 aprile scorso, durante una riunione del Senato Accademico. In quella circostanza, dopo il rifiuto dell’ateneo di boicottare Israele, richiesto dai collettivi, i tentativi degli attivisti di entrare nel Rettorato hanno portato a scontri con la polizia, aggravando i rapporti tra i collettivi e la rettrice Antonella Polimeni, accusata dagli studenti di essere “complice del genocidio”.

In attesa delle manifestazioni dell’8 ottobre, oggi, 7 ottobre, gli attivisti si sono riuniti in presidio a Piazzale Clodio per chiedere il rilascio di uno degli arrestati durante il corteo del 5 ottobre. La situazione resta dunque tesa, e le autorità sono in allerta per garantire la sicurezza negli atenei e prevenire ulteriori disordini.

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