Oltre al rettore, l’aumento salariale riguarderebbe anche il prorettore, i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori, portando il costo complessivo per l’ateneo da 159.954 euro a 406.672 euro all’anno.
La richiesta avanzata dall’Università di Genova non è un caso isolato. Attualmente, il Ministero dell’Università e della Ricerca sta valutando 30 richieste di aumento da parte di rettori e organi direttivi di vari atenei italiani. La norma che rende possibili queste richieste è stata introdotta nel 2022 dal governo Draghi e ha regolamentato i compensi dei vertici degli enti pubblici, compresi quelli universitari.
Tra gli esempi più noti c’è quello di Stefano Bronzini, rettore dell’Università di Bari, che nel maggio 2024 ha presentato una richiesta per un aumento del 128%, portando il proprio stipendio da 71.000 euro a 160.000 euro annui. Tuttavia, la richiesta avanzata dall’ateneo genovese è tra le più significative sia per l’entità dell’aumento sia per la motivazione legata ai risparmi energetici.
Nonostante siano state avanzate molte richieste, tutte le proposte – compresa quella dell’Università di Genova – restano in attesa del parere definitivo del Ministero dell’Università e della Ricerca, guidato da Anna Maria Bernini. La decisione ministeriale sarà basata su una valutazione della sostenibilità economica degli aumenti proposti, anche alla luce del contesto finanziario attuale.
L’idea di giustificare aumenti salariali con i risparmi ottenuti dalle bollette energetiche ha generato dibattito tra opinione pubblica e addetti ai lavori. Mentre il risparmio energetico è un obiettivo virtuoso, il trasferimento diretto di queste risorse sui compensi dei vertici universitari potrebbe suscitare perplessità e spingere il Ministero a introdurre ulteriori criteri di valutazione per queste proposte.
L’esito finale delle valutazioni ministeriali sarà determinante non solo per l’Università di Genova ma anche per gli altri atenei coinvolti, che attendono risposte sulle loro richieste di adeguamento salariale.