Roma, 17 febbraio 2025 – Fin dalla sua comparsa la specie umana è drasticamente divisa in due, uomini e donne, assecondando nel corso dei millenni falsi pretesti e credenze religiose, linguistiche, culturali e sociali che ora più che mai è necessario rivedere e attualizzare mettendo in discussione un assunto principe: Dio è maschio.
Il Dipartimento Coris, presso l’Università La Sapienza di Roma (via Salaria 13), ospita il 20 febbraio prossimo alle 12 la presentazione del libro “In terzo sesso” (Saggiatore), scritto da Ines Testoni, professoressa di Psicologia sociale all’Università di Padova, nonché direttrice del Master in “Death Studies and End of life” e del corso di perfezionamento di “Creative arts therapies”, finalizzato al supporto di persone discriminate.
Testoni dialogherà sui grandi temi legati alla differenza di genere radicate nella nostra cultura con la prof.ssa Marilena Fatigante – docente del corso in “Gruppi interazioni e costruzione sociale delle identità” all’interno del Corso di laurea in “Gender Studies – Culture e politiche per i Media e la Comunicazione” – partendo da una grande domanda: perché Dio non è maschio? In questo contesto presenterà il suo ultimo libro “Il terzo sesso”, edito dal saggiatore.
«Da una parte ci sono gli uomini, con corpi forti e resistenti, eroi e divinità a cui asservirsi e dall’altra le donne, con corpi deboli e fragili, ancelle destinate a servire», argomenta Testoni: «Questa logica primitiva è finita per essere assunta come legge trascendente attribuendo alla natura e a Dio la responsabilità di ciò che invece è stato un mero progetto umano al maschile.
Religioni e falsi miti hanno costruito da una parte uomini predisposti alla guerra, dall’altra donne votate all’obbedienza. Il terzo sesso si interroga sull’origine di questo scisma di genere, sui sistemi di potere che lo hanno instaurato e, soprattutto, sull’idea di subalternità che ha condizionato e piegato – e continua a condizionare e piegare – le vite di donne di tutte le epoche e i continenti. Bisogna sapere pensare a un Dio che non sia maschio, da riconoscere come autenticamente assoluto e non parziale, in quanto mancante di caratteristiche sessuali».
Dopo aver scardinato gli stereotipi legati al “sesso debole”, proseguendo nel solco tracciato dalle opere di Simone de Beauvoir e di Simone Weil, l’autrice espone la sua teoria del “terzo sesso”: per vivere il mondo di domani è necessario superare il binarismo uomo/donna, le distinzioni sessuali e linguistiche, e riconoscersi come individui capaci di vivere ed equilibrare al proprio interno le istanze di ambedue i sessi. Abitarne uno nuovo, fluido e plurale.