Un ulteriore aspetto riguarda i docenti con titoli esteri: il decreto prevede infatti percorsi specifici per chi ha conseguito specializzazioni all’estero, purché siano riconosciute nei rispettivi Paesi di origine e che il richiedente rinunci a eventuali istanze di riconoscimento in Italia.
Nonostante le novità normative, il processo di attivazione dei nuovi percorsi è rallentato. Una delle principali criticità è rappresentata dalla mancata convocazione dell’Osservatorio Nazionale per l’Inclusione Scolastica, organismo chiave per l’attuazione delle nuove disposizioni. Questo ritardo organizzativo sta bloccando la definizione e l’avvio dei corsi.
A complicare la situazione, la questione dei numeri: molte Regioni italiane, soprattutto al Sud e nelle Isole, presentano una saturazione di docenti specializzati già iscritti in GPS prima fascia, mentre altre aree del Paese continuano a registrare una forte carenza. Il rischio è che l’immissione di ulteriori 40.000 o, come ipotizzato, 20.000 nuovi docenti specializzati possa accentuare il divario tra le Regioni e creare ulteriori criticità nelle graduatorie.
Il percorso straordinario da 30 CFU, introdotto dall’articolo 6 del Decreto, è una misura temporanea valida fino al 31 dicembre 2025. Questo programma punta a rispondere rapidamente alla carenza di docenti specializzati, permettendo agli insegnanti con esperienza di accedere a una specializzazione abbreviata.
L’INDIRE, insieme alle università, sarà responsabile dell’organizzazione di questi percorsi. In alternativa, gli atenei potranno attivarli in collaborazione con l’istituto. L’obiettivo è accelerare i tempi di formazione e ridurre la pressione sulle scuole che necessitano urgentemente di personale qualificato.
Il TFA sostegno Indire rappresenta un’importante innovazione nel panorama della formazione docenti. Tuttavia, l’attuazione richiede una gestione attenta per evitare squilibri regionali e garantire pari opportunità ai partecipanti. La saturazione delle graduatorie in alcune aree e la carenza in altre evidenziano la necessità di un piano strategico che consideri le reali esigenze territoriali.
La convocazione dell’Osservatorio Nazionale per l’Inclusione Scolastica e l’elaborazione del decreto attuativo rappresentano passaggi cruciali per sbloccare la situazione. Solo con una pianificazione chiara e una gestione efficiente sarà possibile avviare i percorsi nei tempi previsti e rispondere alle esigenze del sistema scolastico italiano.