La Fondazione Telethon ha coinvolto oltre 1100 studenti e 77 docenti di 13 scuole superiori di Roma in un progetto didattico chiamato “DNA e cura: una finestra sul mondo delle terapie avanzate“. L’iniziativa si è svolta durante il congresso annuale della Società Europea di Terapia Genica e Cellulare, che ha riunito oltre 3000 scienziati provenienti da tutto il mondo.
L’obiettivo era far conoscere ai ragazzi le ultime innovazioni nel campo della medicina, in particolare le terapie avanzate come la terapia genica e l’editing genetico, strumenti sempre più rilevanti per affrontare malattie genetiche rare. Tra i centri di ricerca partecipanti, l’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) di Pozzuoli e l’Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget) di Milano.
La testimonianza di Thomas sull’importanza della terapia
I ricercatori hanno spiegato come queste tecnologie possano intervenire a livello del DNA per correggere mutazioni responsabili di gravi patologie. Una parte significativa dell’evento è stata la testimonianza di Thomas, un giovane paziente affetto da una malattia genetica rara, che ha raccontato la sua esperienza con la terapia genica. Grazie a questa cura innovativa, ha ottenuto infatti risultati molto positivi. Il suo racconto ha toccato profondamente i partecipanti, dimostrando l’impatto reale e concreto che la ricerca scientifica può avere sulla vita delle persone.
La ricerca come speranza anche per malattie incurabili
Oltre alla spiegazione tecnica delle terapie, l’incontro ha voluto sensibilizzare i giovani sull’importanza della ricerca biomedica, incentivandoli a considerare un futuro nell’ambito scientifico. Telethon ha sottolineato come il progresso in questo campo sia frutto di anni di studio e sperimentazione e come le nuove terapie possano rappresentare una speranza per migliaia di persone che convivono con malattie finora incurabili.
Investire nella ricerca
L’evento ha mostrato non solo il valore della scienza, ma anche la necessità di continuare a investire nella ricerca, trasmettendo ai giovani studenti il messaggio che la medicina del futuro è in continua evoluzione, con il potenziale di cambiare radicalmente la qualità della vita di molti pazienti.