Home Attualità Cronaca Taranto, docente a processo per presunte offese nei confronti dei suoi alunni

Taranto, docente a processo per presunte offese nei confronti dei suoi alunni

Docente di una scuola in provincia di Taranto è stata rinviata a giudizio con l'accusa di presunti maltrattamenti nei confronti di tre studenti

Giudice durante un processo

Una docente di una scuola media in provincia di Taranto è stata rinviata a giudizio con l’accusa di presunti maltrattamenti nei confronti di tre studenti. Il giudice per le udienze preliminari ha accolto la richiesta del pubblico ministero di procedere con il processo.

Le denunce dei genitori e l’avvio dell’indagine: una docente di Taranto è stata rinviata a giudizio

Come spesso accade, tutto parte da una scintilla, una denuncia. Anzi, tre. Tre genitori preoccupati e determinati a far luce su episodi avvenuti tra il 2018 e il 2022. Le voci dei bambini, timide ma coraggiose, raccontano di un clima di intimidazione e paura che avrebbe aleggiato nella classe. E così, le denunce prendono corpo e anima, dando il via a un’indagine destinata a fare rumore.

Secondo quanto riportato dal Quotidiano di Puglia, infatti, l’indagine è partita dalle denunce dei genitori di tre alunni di prima e seconda media, che hanno segnalato numerosi episodi in quel periodo. Le accuse riguardano comportamenti autoritari e intimidatori dell’insegnante verso l’intera classe.

Comportamenti intimidatori e offensivi: la testimonianza degli alunni

Le denunce descrivono atteggiamenti intimidatori e offensivi, come il caso in cui una studentessa, sentendosi a disagio, è stata definita “arida” e minacciata di interruzione del rapporto. L’insegnante avrebbe inoltre ammonito gli studenti di non riferire nulla ai genitori, minacciando “denunce serie”.

Le testimonianze degli alunni riportano frasi umilianti come “Oggi vi mortifico” e “Siete gente che pugnala alle spalle”, oltre a insulti personali. Tra i comportamenti contestati, si segnala che alcuni studenti sarebbero stati costretti a sostenere interrogazioni ad occhi chiusi, con tempi di risposta estremamente brevi, pena un voto insufficiente. In un altro caso, uno studente è stato definito “bambino autistico della strada” con “voti gonfiati alle elementari”.

Genitori costituiti Parte Civile

Ma in questa storia c’è anche spazio per la speranza. I genitori degli alunni coinvolti hanno scelto di non restare in silenzio, di costituirsi parte civile. È un atto di coraggio, di amore, di fiducia nella giustizia. E così, il 6 novembre, presso il Tribunale competente, si aprirà il sipario su un processo che ha il sapore di una battaglia per la dignità e il rispetto.

Una storia che ci ricorda quanto sia prezioso il compito di educare e quanto profonde possano essere le ferite delle parole. Ma anche una storia di speranza, perché ogni denuncia, ogni testimonianza, è un passo verso un futuro migliore.

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