Il TAR Emilia Romagna ha, ancora una volta, rafforzato il principio che l’assistenza per gli alunni con disabilità non può essere condizionata dalla disponibilità economica del Comune. L’obiettivo primario è garantire una scuola inclusiva, che risponda alle esigenze individuali di ogni alunno. Per i bambini non udenti, l’assistenza LIS è cruciale, non solo per la comunicazione, ma anche per l’accesso al sapere e all’interazione con i compagni di classe. La decisione ha ribadito l’importanza di una scuola che non discrimini nessuno, riconoscendo la necessità di strumenti adeguati per garantire un’esperienza formativa pienamente inclusiva.
Il TAR Emilia Romagna ha dunque rafforzato la posizione già espressa in precedenti sentenze, confermando che le amministrazioni locali non possono eludere le proprie responsabilità riguardo all’inclusione degli studenti con disabilità. La sentenza stabilisce un precedente importante, ribadendo che la scarsità delle risorse economiche non può giustificare il mancato rispetto delle garanzie minime per il diritto all’istruzione. Per gli alunni non udenti, questo rappresenta un passo avanti fondamentale nella lotta per una scuola che non solo accoglie, ma supporta concretamente ogni studente nelle sue specifiche necessità.
La sentenza del TAR Emilia Romagna riafferma che la scuola è un diritto per tutti, senza eccezioni. Il caso di San Clemente dimostra chiaramente che il diritto all’assistenza non può essere limitato da difficoltà economiche o logistiche, ma deve essere garantito come parte integrante del percorso educativo di ogni studente. Una scuola inclusiva non è solo una possibilità, ma un obbligo per ogni amministrazione pubblica, che deve assicurare pari opportunità a tutti i bambini e ragazzi.