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TAR del Lazio: legittima la bocciatura di uno studente di prima media

Il TAR del Lazio conferma la legittimità della bocciatura di uno studente: giudizio insindacabile e accuse prive di fondamento.

Sentenza

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) respinge il ricorso dei genitori: nessuna irregolarità nella valutazione del Consiglio di Classe.

Respinto il ricorso dei genitori

Con una sentenza depositata il 4 settembre, il TAR del Lazio ha rigettato l’istanza presentata dai genitori di uno studente non ammesso alla seconda classe della scuola secondaria di primo grado. La famiglia sosteneva l’illegittimità del provvedimento, definendolo carente di motivazione e lesivo dei diritti del ragazzo.

Secondo i ricorrenti, il rendimento scolastico del figlio sarebbe stato influenzato da un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) non adeguatamente considerato dalla scuola. Hanno inoltre accusato i docenti di un comportamento punitivo e lamentato la mancanza di trasparenza nell’assegnazione dei voti finali.

Valutazione insindacabile e documentata

Il TAR ha ritenuto infondate le contestazioni, confermando la legittimità della bocciatura. La scuola ha prodotto una relazione dettagliata che evidenzia persistenti lacune e un mancato miglioramento, nonostante interventi personalizzati. Il Tribunale ha ribadito che il giudizio di non ammissione si fonda su una valutazione complessiva del rendimento e della maturità, insindacabile in sede giurisdizionale a meno di manifesta irrazionalità, non riscontrata in questo caso.

Nessuna prova di comportamenti ritorsivi

Le accuse di atteggiamenti punitivi da parte dei docenti sono state respinte per assenza di elementi concreti. Inoltre, la mancanza di una diagnosi formale di DSA al momento della decisione ha ulteriormente sostenuto la correttezza della valutazione scolastica.

La sentenza ha disposto anche il pagamento delle spese processuali da parte dei genitori ricorrenti.

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