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Tagli alle università per 173 milioni e aumentano le spese militari: la denuncia di UDU

UDU - Unione degli Universitari

Il comunicato stampa dell’Unione degli Universitari sulle scelte del governo Meloni che pratica i tagli alle università per 173 milioni e al contempo aumenta le spese militari per arrivare al 2& del PIL.

Tagli alle università, 173 milioni in meno. Udu: “Mentre Meloni aumenta le spese militari, taglia le università. Non succedeva dal 2013”

Il Governo Meloni taglia le risorse destinate agli atenei. La doccia fredda è contenuta nella bozza del decreto di riparto del Fondo di Finanziamento Ordinario, inviata dal Ministero dell’Università e della Ricerca a CUN, CNSU e CRUI. Si tratta di un fondo destinato agli atenei statali, finalizzato a coprire i costi operativi e sostenere le attività accademiche.

Lo denuncia l’Unione degli Universitari, che in una nota parla di un taglio nominale da 200 milioni. “L’FFO 2024 sarà pari a 9 miliardi, ossia 173 milioni in meno rispetto all’anno precedente. Ciò metterà sotto forte pressione i bilanci delle istituzioni accademiche, basti pensare che sarebbero serviti almeno 500 milioni soltanto per recuperare l’inflazione del 2023. Invece il Governo sceglie di andare nella direzione opposta e tagliare sull’istruzione terziaria” spiega l’Unione degli Universitari.

“Ma se guardiamo all’FFO strutturale, ossia le risorse senza specifici vincoli, arriviamo a un taglio da quasi 500 milioni. Dal decreto – aggiunge il sindacato studentesco – rischiano anche di scomparire i fondi destinati al benessere psicologico, per i quali ci eravamo molto battuti e che erano stati rivendicati dalla Ministra Bernini. Grave anche il taglio sulle risorse per la valorizzazione del personale”.

“Chiediamo al Governo Meloni di tornare sui propri passi. Un taglio così corposo non si registrava dal 2013, dopo l’austerità del Governo Monti. E ci fa molto arrabbiare perché la notizia arriva proprio mentre la Presidente del Consiglio conferma l’obiettivo di incrementare le spese miliari, arrivando al 2% del PIL. Peccato che l’Italia investa meno della metà in istruzione terziaria e, infatti, siamo fanalino di coda tra i paesi Ocse. Continueremo a batterci affinché l’università pubblica e accessibile diventi un obiettivo prioritario della politica” conclude l’Udu.

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