La Legge di Bilancio 2025 introduce pesanti tagli al personale scolastico, scatenando un acceso dibattito. A partire dal prossimo anno scolastico, l’organico dell’autonomia subirà una riduzione di ben 5.660 posti, mentre il personale ATA dovrà fare i conti con 2.174 unità in meno a partire dal 2026.
Tagli al personale scolastico: un duro colpo per la scuola italiana
La misura, legata al calo demografico, è stata fortemente criticata da sindacati e associazioni di categoria. Molti sottolineano come le crescenti esigenze educative degli studenti richiedano un potenziamento, e non un indebolimento, del sistema scolastico. Nonostante le rassicurazioni del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che parla di una misura transitoria e di un organico complessivo invariato grazie alle assunzioni sul sostegno, le preoccupazioni restano alte.
Risparmi a discapito della qualità dell’insegnamento
La relazione tecnica che accompagna la Legge di Bilancio spiega chiaramente l’obiettivo di contenere la spesa pubblica per le assunzioni a tempo indeterminato. Si stima un risparmio di oltre 350 milioni di euro nei prossimi due anni. Tuttavia, molti si chiedono se sia giusto tagliare sul personale scolastico per raggiungere questo obiettivo, soprattutto in un momento in cui la scuola sta già affrontando numerose sfide.
Il Ministero rassicura, ma le preoccupazioni restano
Il Ministero dell’Istruzione ha assicurato che le assunzioni sui posti di sostegno saranno una priorità. Entro il 31 marzo 2025, un decreto chiarirà ulteriormente la rimodulazione dell’organico triennale dell’autonomia. Le nuove assunzioni potranno attingere da Graduatorie ad Esaurimento, concorsi e prima fascia GPS sostegno, inclusi gli elenchi aggiuntivi.
Cosa cambia per docenti e ATA?
La riforma del personale scolastico introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 rappresenta una svolta importante, con potenziali impatti significativi sulla qualità dell’offerta formativa. Sarà fondamentale monitorare gli sviluppi della situazione nei prossimi mesi e valutare l’effettivo impatto di queste misure sulla scuola italiana