Tra i primi a intervenire, Anna Ascani del Partito Democratico ha ribadito il rischio che questi tagli rappresentano per la scuola italiana: secondo la vicepresidente della Camera, la riduzione del personale aggraverà le difficoltà organizzative per studenti, docenti e segreterie, gettando le istituzioni scolastiche in una situazione di caos all’avvio dell’anno scolastico.
Ascani ha invitato il governo a reperire altrove le risorse necessarie, ricordando che la scuola rappresenta un investimento fondamentale per il futuro del paese e non un costo da tagliare indiscriminatamente.
Irene Manzi, responsabile scuola del Pd e capogruppo Cultura alla Camera, ha espresso preoccupazione per l’impatto che questa riduzione del personale ATA potrebbe avere sulla qualità della didattica.
La parlamentare teme che il taglio possa condurre a un incremento degli studenti per classe, riducendo ulteriormente il rapporto tra docenti e studenti e mettendo a rischio la qualità dell’insegnamento. Manzi ha poi puntato il dito contro la mancata copertura totale dei pensionamenti nel settore scolastico: un lavoratore su quattro che lascia il posto non viene sostituito, un dato che allarma ulteriormente i sindacati e il personale scolastico già sotto pressione.
Oltre alla scuola, altre aree della Manovra sono oggetto di forti critiche. Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, ha denunciato l’assenza di misure efficaci per il rilancio economico e la crescita del paese.
Secondo Boccia, le audizioni in corso in Parlamento confermano i timori delle opposizioni: molte istituzioni e associazioni hanno espresso opinioni negative sulle previsioni di crescita, definendole irrealistiche. Tra le problematiche emerse, il finanziamento insufficiente alla sanità pubblica, il taglio delle risorse per il settore automobilistico e una visione complessiva della manovra priva di strategie di sviluppo a lungo termine.
Boccia ha quindi invitato il Parlamento, inclusi i rappresentanti della maggioranza, a considerare modifiche serie alla legge di bilancio, aprendo un confronto per includere emendamenti che rispondano alle criticità sollevate.
Il presidente dei senatori del Pd ha ricordato come istituti di ricerca e associazioni di categoria, come Gimbe e Confindustria, abbiano già sottolineato i rischi di una Manovra finanziaria debole e poco lungimirante. Tra gli effetti negativi previsti, anche un ulteriore aggravamento della situazione sanitaria, con i cittadini costretti a pagare di tasca propria per molte prestazioni, data la scarsità di risorse pubbliche nel settore.
Di fronte a questo scenario, Boccia ha chiesto un intervento urgente, invitando anche i parlamentari della maggioranza a riflettere sulle conseguenze di una manovra che, secondo lui, potrebbe danneggiare ulteriormente i servizi essenziali come scuola e sanità.
Nonostante le sollecitazioni dell’opposizione, le prospettive di modifiche alla Manovra rimangono limitate. Fonti vicine alla maggioranza indicano che il Governo difficilmente accoglierà emendamenti significativi, soprattutto quelli proposti dalle forze politiche di opposizione.
A pesare sono i tempi ristretti e le risorse limitate disponibili, che riducono al minimo le possibilità di inserire modifiche rilevanti nella legge di bilancio già approvata dal Consiglio dei ministri. Anche il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha mantenuto una posizione intransigente, opponendosi fermamente a nuove integrazioni di fondi per la scuola o altre voci di spesa pubblica.
La situazione lascia poche speranze per un cambio di rotta, e il personale ATA, così come altri settori della pubblica amministrazione, dovrà probabilmente affrontare i tagli previsti senza poter contare su un rafforzamento delle risorse.
Di fronte a questa chiusura della maggioranza, le forze di opposizione temono che il sistema scolastico possa risentire gravemente di queste manovre restrittive, rendendo più difficile la gestione ordinaria delle attività didattiche e la continuità dei servizi nelle scuole pubbliche italiane.