In definitiva, diventa stressante oggi per i precari stare dietro a questa procedura iniqua e inaccettabile. Secondo USB Scuola infatti molte lavoratrici e lavoratori avrebbero subito questa estate un vero e proprio “massacro di diritti”, dovendo scegliere alla cieca una preferenza di sede, senza essere a conoscenza dei reali posti vacanti e delle effettive disponibilità.
Una possibilità negata attraverso una procedura che avrebbe imposto la compilazione di un semplice modulo online complicato e con un elevatissimo rischio di commettere inconsapevolmente degli errori. Faccenda, quest’ultima che puntualmente si è presentata per parecchi di questi lavoratori con le gravi conseguenze note a noi tutti.
“Comprendiamo bene le ragioni del Ministero – conclude USB Scuola – nel perseguire su questa strada: lasciare sempre meno spazio per l’incontro, il confronto, il dialogo e la discussione, che potrebbe persino sfociare in momenti di protesta e, soprattutto, di comprensione della condizione comune di difficoltà agevola enormemente la volontà governativa (quale che sia il governo) di dividere ancora di più i lavoratori, di isolarli, di metterli gli uni contro gli altri e proseguire con sempre meno ostacoli verso obiettivi di riduzione di diritti, salari e posti di lavoro”.