Home Lavoro Sindacati Supplenze online, USB Scuola: ‘Fallimento totale, si torni alle convocazioni in presenza’

Supplenze online, USB Scuola: ‘Fallimento totale, si torni alle convocazioni in presenza’

Le richieste USB Scuola circa il ripristino delle convocazioni in presenza per fronteggiare le farraginose procedure delle supplenze online

Sindacati

Le supplenze online sono un fallimento totale. Questa, l’opinione di USB Scuola in un comunicato stampa pubblicato nelle scorse ore sul suo sito istituzionale. Intanto lo stesso sindacato di base invoca il MI ad un ritorno alle convocazioni in presenza.

Supplenze online inficiate dall’algoritmo: occorre ritornare alle convocazioni in presenza

Secondo il sindacato unitario di base sotto accusa sarebbe proprio l’algoritmo ministeriale che, dalla Lombardia alla Sicilia, avrebbe generato una serie enorme di errori con la conseguenza di molti docenti che hanno avuto assegnata una cattedra inesistente, o sarebbero stati scavalcati da colleghi con pochissimi punti, o peggio ancora sarebbero stati considerati in maniera erronea rinunciatari. Tutto ciò – secondo l’opinione di USB Scuola – starebbe causando parecchi disagi alle scuole interessate alle supplenze e, di fatto, una colossale violazione del diritto al lavoro per decine di migliaia di insegnanti precari.

Per tale motivo il sindacato di base USB Scuola è intervenuta parecchie volte durante queste settimane presso gli UST di tutta la Nazione per ricorrere verso gli errori suddetti. A tal proposito, lo stesso sindacato precisa di voler tornare alle convocazioni in presenza: “L’unica soluzione che riteniamo opportuna e necessaria, vista la fine dell’emergenza sanitaria, è tornare alle convocazioni in presenza che garantiscono trasparenza nelle operazioni e una soluzione immediata dei problemi che possono sempre verificarsi”.

Le ragioni della protesta: una procedura stressante e poco trasparente

In definitiva, diventa stressante oggi per i precari stare dietro a questa procedura iniqua e inaccettabile. Secondo USB Scuola infatti molte lavoratrici e lavoratori avrebbero subito questa estate un vero e proprio “massacro di diritti”, dovendo scegliere alla cieca una preferenza di sede, senza essere a conoscenza dei reali posti vacanti e delle effettive disponibilità.

Una possibilità negata attraverso una procedura che avrebbe imposto la compilazione di un semplice modulo online complicato e con un elevatissimo rischio di commettere inconsapevolmente degli errori. Faccenda, quest’ultima che puntualmente si è presentata per parecchi di questi lavoratori con le gravi conseguenze note a noi tutti.

Più spazio al confronto, al dialogo e anche alla protesta

Comprendiamo bene le ragioni del Ministero conclude USB Scuola – nel perseguire su questa strada: lasciare sempre meno spazio per l’incontro, il confronto, il dialogo e la discussione, che potrebbe persino sfociare in momenti di protesta e, soprattutto, di comprensione della condizione comune di difficoltà agevola enormemente la volontà governativa (quale che sia il governo) di dividere ancora di più i lavoratori, di isolarli, di metterli gli uni contro gli altri e proseguire con sempre meno ostacoli verso obiettivi di riduzione di diritti, salari e posti di lavoro”.

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