Le criticità della misura e le criticità per la ‘continuità didattica’
Nonostante l’intento di garantire la continuità didattica, questa soluzione presenta diverse criticità strutturali e gestionali:
Gestione tardiva delle graduatorie: L’approvazione delle graduatorie concorsuali oltre il 31 agosto evidenzia una cronica inefficienza nei processi amministrativi. Questa situazione obbliga le scuole a ricorrere a misure temporanee che compromettono la programmazione didattica e creano incertezza per i docenti.
Contratti a scadenza breve: La clausola risolutiva nei contratti N11 e la successiva conferma fino al 30 giugno 2025 non garantiscono una copertura completa per l’intero anno scolastico, lasciando dubbi sulla gestione dei mesi successivi e sui diritti contrattuali dei supplenti coinvolti.
Incertezza per i docenti: La precarietà della situazione genera confusione tra i docenti supplenti, che si trovano a dover gestire contratti di breve durata con clausole che dipendono da eventi futuri e incerti, come l’individuazione dei vincitori di concorso.
Impatto sulla continuità didattica: Sebbene la nota cerchi di salvaguardare la continuità, i frequenti cambiamenti di docenti e contratti rischiano di compromettere la qualità dell’insegnamento, penalizzando studenti e famiglie.
Le azioni dei sindacati mirano alla copertura delle supplenze per l’intero anno
La FLC CGIL ha già espresso la necessità di intervenire affinché il termine dei contratti consenta la copertura per l’intero anno scolastico. Inoltre, il sindacato si impegna a garantire che, dal punto di vista contrattuale, non vi siano soluzioni di continuità tra le diverse fasi dell’anno scolastico, tutelando i diritti dei lavoratori precari.
La FLC CGIL insiste sull’urgenza di riformare i processi di reclutamento e gestione delle supplenze, proponendo soluzioni strutturali che possano risolvere definitivamente i problemi legati ai ritardi e alle inefficienze amministrative. Tra le proposte avanzate, vi è l’idea di anticipare l’approvazione delle graduatorie concorsuali entro una scadenza utile a garantire un avvio ordinato dell’anno scolastico.
Supplenze fino all’avente diritto: una soluzione ministeriale o un ‘palliativo temporaneo’?
La soluzione proposta dal Ministero per le supplenze in attesa dell’avente diritto rappresenta un palliativo temporaneo che non affronta le cause profonde delle inefficienze nella gestione del personale scolastico. L’incertezza generata da queste misure colpisce direttamente la qualità dell’insegnamento e i diritti dei docenti precari, evidenziando la necessità di interventi strutturali e di una programmazione più efficace a livello ministeriale.