Un punto chiave della decisione è la continuità della prestazione lavorativa. Se le supplenze brevi si sommano a formare un periodo pari a quello minimo richiesto dai contratti fino al termine delle attività didattiche, il docente precario acquisisce il diritto alla Carta del Docente.
La continuità del servizio, in questo caso, elimina ogni distinzione tra i docenti a tempo determinato e i docenti di ruolo, confermando che entrambi devono beneficiare dello stesso trattamento economico.
In base a quanto stabilito, i docenti che svolgono supplenze brevi, ma con continuità nell’anno scolastico, sono da considerarsi equiparabili ai docenti di ruolo. Il loro impegno lavorativo non può essere considerato inferiore, e quindi, anche loro hanno diritto a usufruire dei vantaggi economici previsti, come la Carta del Docente.
La sentenza del Tribunale Ordinario di Ivrea