La raccolta firme, promossa principalmente dal Sindacato Asset Scuola, ha superato le 100 mila adesioni in pochi mesi. Questo dato testimonia l’ampiezza della mobilitazione e il malcontento diffuso. In parallelo, sono stati presentati oltre 100 mila ricorsi presso i tribunali amministrativi e del lavoro, sostenuti da precedenti sentenze favorevoli.
Gli avvocati che rappresentano i ricorrenti sottolineano che la cancellazione della supervalutazione rappresenta una discriminazione e una violazione del principio di equità. In molti casi, infatti, il diritto alla supervalutazione è stato riconosciuto come una compensazione per il sacrificio richiesto ai cittadini durante il periodo di servizio obbligatorio.
Il Sindacato Asset Scuola si è posto come punto di riferimento per la mobilitazione, offrendo supporto legale ai ricorrenti e promuovendo campagne di sensibilizzazione. Le richieste principali includono:
Riconoscere il valore del servizio prestato alla nazione non è solo una questione di giustizia sociale, ma rappresenta un passo importante per recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. La mancata risposta del Parlamento o del Governo rischierebbe di alimentare ulteriormente il malcontento sociale e le tensioni.
Il Parlamento e il Governo sono chiamati a rispondere con provvedimenti concreti per evitare che la questione si trascini ulteriormente. La pressione esercitata dalla petizione e dai ricorsi potrebbe accelerare la discussione e portare a una soluzione condivisa.
Una cosa è certa: il dibattito sulla supervalutazione del servizio militare e civile non si fermerà fino a quando non saranno trovate risposte adeguate, a beneficio di chi ha dedicato il proprio tempo e impegno al servizio dello Stato.