martedì, 8 Ottobre 2024
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Studenti italiani all’estero: opportunità, sfide e timori

 Scopri le opportunità, sfide e timori degli studenti italiani all'estero e come Studey offre supporto per una migliore integrazione e adattamento.

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato ufficiale da parte della community Studey, la startup innovativa dedicata a supportare gli studenti italiani all’estero nel loro percorso accademico. Questo comunicato mette in luce le sfide e le difficoltà che affrontano i giovani italiani che decidono di intraprendere un’esperienza di studio fuori dai confini nazionali.

Studenti italiani all’estero: il 72% ha paura di non riuscire ad ambientarsi

Un numero crescente di giovani italiani sceglie di studiare all’estero per perfezionare la lingua, cercare migliori opportunità lavorative o vivere un ambiente accademico più stimolante. Tuttavia, secondo la community Studey l’80% di loro non riesce a gestire lo shock culturale.

Secondo i dati del MIUR e del rapporto Erasmus+ 2023, il numero di studenti italiani che scelgono di studiare all’estero è in continua crescita. Nel 2023, più di 70.000 studenti italiani hanno partecipato a programmi Erasmus, con un incremento significativo rispetto agli anni precedenti. Oltre a questo, sono oltre 17.000 gli studenti italiani partiti per studiare nelle università estere.

Una tendenza che certifica quanto l’esperienza oltreconfine nutra ancora un grande fascino negli studenti italiani, spinti dalle più disparate motivazioni come perfezionare la lingua, ricercare maggiori opportunità lavorative oppure semplicemente trovare un ambiente di studio più stimolante, oltre che conoscere persone da tutto il mondo e scoprire nuove culture.

Eppure, secondo Studey, la community che supporta gli studenti italiani all’estero, prima di partire il 72% degli studenti dichiara di avere paura di non trovare amici o riuscire ad ambientarsi. Per questo, circa l’80% degli studenti ammette di aver chiesto aiuto all’università o a un ente preposto o alle associazioni per studenti per riuscire a gestire l’impatto emotivo e lo shock culturale relativo allo studiare e abitare in un altro Paese.

Fondata nel 2019 da Tina Poletto e Andrea Nicassio, Studey è la startup innovativa che punta a diventare il punto di riferimento degli studenti italiani all’estero: non limitandosi solo a orientare gli studenti durante la scelta del corso o università straniera adatta. Studey supporta gli studenti durante tutte le fasi del loro percorso universitario, dalla selezione dei corsi fino al post-arrivo in destinazione, fornendo loro orientamento, coaching personalizzato e mentoring.

“Abbiamo voluto creare un punto di riferimento per gli studenti che desiderano fare un’esperienza all’estero partendo da quello che abbiamo vissuto noi. Non siamo un’agenzia di collocamento, né semplici tutor ma un’azienda di consulenza educativa: supportiamo i ragazzi durante tutte le fasi del percorso, dalla scelta dell’università, all’iscrizione, all’inserimento fino alla loro vita nel nuovo Paese, perché sappiamo quanto possa essere complicato inserirsi in un contesto del tutto nuovo.” spiega Tina Poletto.

Nata come un piccolo progetto di supporto tra amici e conoscenti, Studey è rapidamente cresciuta diventando un punto di riferimento per gli studenti italiani e ha seguito a oggi più di 500 studenti. Tina Poletto e Andrea Nicassio, entrambi laureati in Business alla Oxford Brookes University, hanno trasformato la loro esperienza personale e professionale in un’opportunità per migliaia di studenti.

Cosa avresti voluto sapere prima di partire? I consigli della community Studey per chi sta per intraprendere un viaggio di studio all’estero

Affrontare un’esperienza di studio all’estero può essere emozionante ma anche piena di sfide, soprattutto quando ci si trova in un ambiente completamente nuovo. Per questo Studey ha chiesto alla propria community di studenti, che hanno già vissuto o stanno vivendo questa avventura, una serie di suggerimenti pratici per aiutare chi si appresta a fare lo stesso passo. Questi “insider tips” offrono consigli su come adattarsi alla vita in un paese straniero, dalle strategie per socializzare a quelle per affrontare il senso di solitudine o lo shock culturale, rendendo più semplice l’integrazione nel nuovo contesto.

Si è tutti sulla stessa barca: è normale sentirsi soli quando si sta per intraprendere un’esperienza del genere. Si provano molte paure e ansia e spesso non si ha con chi condividerle. L’obiettivo di Studey è anche quello di mettere in contatto gli studenti tra loro per aiutarsi ed essere di sostegno reciproco, poiché spesso quando le forte emozioni sono molto simili tra studenti locali e gli altri internazionali;

Chiedere aiuto appena si ha bisogno: sfortunatamente in tante realtà italiane non viene promosso il supporto e l’assistenza agli studenti. Spesso i ragazzi ammettono di essersi sentiti giudicati perché hanno alzato la mano in classe o perché hanno richiesto di ripetere. All’estero l’ambiente è completamente opposto: tutti i membri dello staff sono a completa disposizione per gli studenti e faranno il possibile per aiutarli. Inoltre le università hanno un dipartimento intero per il supporto accademico, uno per il supporto lavorativo e uno per il supporto psicologico;

Non avere paura di provare cose nuove: dallo sport alla musica, dal volontariato al lavoro. Studiando all’estero si ha la possibilità di provare esperienze nuove e il consiglio della community di Studey è di essere il più possibile curiosi e coraggiosi, poiché solo tramite queste esperienze si possono conoscere nuove persone e sviluppare essenziali soft skills;

Ricordarsi che la vita dello studente universitario non è solo studio: all’estero la vita dello studente non si ferma allo studio anzi. Molti corsi hanno solo 12-15 ore di lezioni frontali lasciando quindi molto spazio al lavoro part time, volontariato, ma anche alla partecipazione di club/societies e sport. Tutte queste attività arricchiscono lo studente e rendono il suo CV unico;

Essere sempre sé stessi: si tende a cambiare e adattarsi all’ambiente circostanze per farsi accettare e creare nuove amicizie. Tuttavia una volta all’estero, visto il numero di  studenti (solitamente superiore a 5000) presenti all’università ogni persona può trovare il proprio gruppo che abbia abitudini e passioni comuni;

Lasciare andare le persone che non stanno accanto: allontanandosi dalla propria realtà italiana i veri amici rimarranno in contatto mentre chi non era realmente amico o semplicemente ha preso una strada diversa, si allontanerà. Non aggrappatevi a quest’ultimi bensì lasciateli andare per la loro strada: probabilmente non riescono a capire il percorso che state facendo;

Creare una routine; avendo meno struttura e più libertà rispetto alle superiori è fondamentale avere un’ottima gestione del tempo. Questo tema molto caro a Studey viene approfondito in vari incontri, tra quelli di mentoring a quelli pre-partenza. La routine rende tutto più organizzato ed efficiente e permette di viversi al meglio questa esperienza.

Organizzare le finanze personali: probabilmete per la prima volta gli studenti dovranno gestire una paghetta/prestito e molte spese, da quelle relative al vitto all’alloggio fino a quelle universitarie. È fondamentale avere ben chiara la propria disponibilità e le aree in cui si vuole spendere i propri soldi. L’università e Studey sono a disposizione per dare consigli pratici e aiutare gli studenti in difficoltà;

Imparare qualche ricetta: prima di partire un consiglio super pratico è quello di imparare qualche ricetta. L’aspettativa degli studenti locali e internazionali è che gli italiani sono degli ottimi cuochi! Al di là di questo, passare da avere tutti i pasti pronti a dover essere al 100% autonomi è un grande salto. Con qualche considerazione e supporto in più si può vivere questa transizione con serenità;

Preferire lo studio nelle aree comuni/biblioteca: la maggior parte degli studenti italiani è abituata a studiare e memorizzare in camera propria in silenzio. L’università invece propono un nuovo metodo di studio, basato per lo più su lettura e scrittura. Per questo motivi si vedono molti studenti lavorare al pc in caffetterie, biblioteche e zone comuni universitarie.

“Sappiamo che ogni studente ha una storia propria, una specifica sensibilità e una motivazione diversa e per questo con Studey desideriamo supportare i ragazzi in maniera più personalizzata possibile. C’è chi ha già le idee molto chiare e ancor prima di partire ha un piano da seguire, ma c’è anche chi è più timido o ha subito un’esperienza traumatica durante il proprio percorso scolastico e necessita di un nuovo inizio. Con Studey vogliamo rispondere a tutte le esigenze degli studenti” spiega Andrea Nicassio.

Come sono visti gli studenti italiani all’estero? Ecco i loro punti di forza e di debolezza analizzati da Studey

Avendo lavorato con migliaia di studenti, Studey è riuscita in questi anni a a identificare delle caratteristiche comuni degli studenti italiani all’estero, sia per quanto concerne i punti di forza che di debolezza. Tuttavia, è anche giusto ricordare che ogni studente vive un’esperienza unica e personale, che richiede un approccio altrettanto individuale

Se si dovesse realizzare un’istantanea secondo la community Studey uno dei principali punti di forza degli studenti italiani è l’etica e la disciplina allo studio.

In Italia uno studente è abituato a studiare anche 8/10 materie diverse, a frequentare almeno 6/7 ore di lezioni frontali al giorno e altre 3-4 ore di studio pomeridiano. A questi vanno aggiunti gli impegni sportivi, musicali e di hobby. Di conseguenza uno studente italiano una volta all’estero si ritrova ben preparato nella gestione del tempo e nello sfruttare al meglio le opportunità offerte. Infatti oltre al 95% degli studenti combina il lavoro allo studio, arricchendo quindi il proprio curriculum.” spiegano i fondatori di Studey.

Dall’altra parte la forte etica e disciplina è combinata con un modello educativo molto diverso. Per quanto riguarda il metodo di studio in Italia si usano principalmente schemi, riassunti, ripetere ad alta voce o scrivendo.

All’estero lo studio teorico/mnemonico è meno presente (dipende dalle facoltà) e allo studente viene richiesto di sviluppare un forte pensiero critico, capacità di dibattito e di comunicazione sia scritta che orale.

Davanti a queste richieste lo studente italiano potrebbe ritrovarsi impreparato. A questo si aggiunge la difficoltà di chiedere aiuto. Nel nostro Paese spesso gli studenti sono abituati a non fare domande per non essere giudicati da insegnanti e compagni di corso. Oltre a questo non sempre sanno a chi rivolgersi.

Realtà come Studey nascono proprio per andare a colmare questo gap e a offrire supporto agli studenti spiegando loro nel dettaglio tutte le opportunità di supporto che hanno a loro disposizione e come sfruttarle al meglio.

Infine gli studenti italiani hanno una grande capacità di leadership e quindi spesso rientrano in ruoli quali capitano delle squadre universitario oppure fondatori dei club/societies. In questi ruoli si distinguono per la forte inventiva, capacità di legare con le persone straniere e forte senso organizzativo.

Studey: pionieri dell’orientamento e supporto per studenti italiani all’estero

Ad oggi Studey è una community affermata che offre un’ampia gamma di servizi che coprono tutte le fasi del percorso accademico, inclusi orientamento pre-application, application e post-application, oltre a coaching individuale e mentoring di gruppo. I servizi offerti da Studey includono: selezione del corso e dell’università, preparazione della documentazione (lettere motivazionali, referenze, CV), invio della documentazione e mentoring e webinar e videoguide su metodo di studio, lavoro e shock culturale.

Tra le prestigiose istituzioni accademiche e organizzazioni con cui Studey ha stabilito collaborazioni figurano Oxford Brookes University, London Middlesex University, London South Bank, Hult Business School, Central Film School e Kaplan International Languages Schools

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