Inoltre, l’Aran ha sottolineato che l’assenza di remunerazione per le ore aggiuntive dei DSGA è legata all’onnicomprensività dell’indennità già percepita dal direttore. Di conseguenza, l’impossibilità di retribuire le ore straordinarie fa venir meno anche la possibilità di richiedere forme compensative alternative, come il recupero delle ore in tempi successivi.
La posizione dell’Aran ha suscitato una reazione molto critica da parte dell’Anquap. Secondo l’associazione, la risposta dell’Aran è inaccettabile e giuridicamente infondata. L’Anquap sottolinea che il DSGA ha lo stesso orario di lavoro del personale ATA, fissato a 36 ore settimanali, e che qualsiasi prestazione eccedente l’orario d’obbligo deve essere autorizzata. In assenza di remunerazione, secondo l’Anquap, il DSGA dovrebbe avere diritto al recupero compensativo delle ore extra, come previsto dagli articoli 51 e 54 del CCNL 2007, che sono ancora in vigore.
Giorgio Germani, presidente dell’Anquap, ha dichiarato che, se si accettasse l’interpretazione dell’Aran, il DSGA sarebbe costretto a lavorare senza limiti orari per svolgere tutte le attività richieste dal proprio incarico. Secondo Germani, questo è impraticabile sia dal punto di vista pratico che legale. “Se si vuole un DSGA senza limiti orari, bisogna inquadrarlo come Dirigente e trattarlo di conseguenza,” ha aggiunto Germani, evidenziando la necessità di una revisione strutturale delle responsabilità e del trattamento contrattuale per i DSGA.
A supporto delle sue rivendicazioni, l’Anquap ha ricordato che il diritto al lavoro straordinario per i DSGA è confermato da precedenti azioni di sciopero mirate alla sospensione delle prestazioni oltre l’orario d’obbligo. L’Anquap ha proclamato un nuovo sciopero per il periodo dall’11 al 30 novembre 2024, con il riconoscimento della Commissione di Garanzia sul diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Questo sciopero rappresenta un’ulteriore azione per ribadire il diritto dei DSGA alla retribuzione o al recupero compensativo per le ore eccedenti l’orario settimanale.
La questione del lavoro straordinario dei DSGA è solo una delle tante sfide che riguardano il personale amministrativo della scuola. La posizione dell’Aran, che considera l’impegno aggiuntivo come parte integrante dell’incarico e già compreso nell’indennità, sembra ignorare le esigenze pratiche di chi si trova a gestire carichi di lavoro sempre più elevati.
L’Anquap e altre sigle sindacali chiedono quindi un riconoscimento formale dei diritti dei DSGA in merito alle ore aggiuntive, con la possibilità di retribuzione straordinaria o recupero compensativo per le ore di lavoro eccedenti. In assenza di una revisione contrattuale che prenda in considerazione queste richieste, il rischio è che i DSGA siano costretti a sostenere ritmi insostenibili senza alcun riconoscimento aggiuntivo, una situazione che può ripercuotersi negativamente sull’efficacia gestionale delle scuole.
La questione rimane aperta e potrebbe essere oggetto di futuri interventi contrattuali per garantire un trattamento più equo e rispondente alle reali esigenze del personale amministrativo scolastico.