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Stop al numero chiuso a Medicina: via libera alla riforma

Stop al test di ingresso a Medicina: il numero chiuso viene superato con una selezione basata sugli esami del primo semestre. Riforma storica approvata.

Test Medicina

La riforma dell’accesso alla facoltà di Medicina segna una svolta storica nel sistema universitario italiano. Il tradizionale test a crocette, da sempre criticato per la sua rigidità, viene eliminato in favore di un nuovo meccanismo di selezione basato sul merito accademico.

Più medici e più qualità: gli obiettivi della riforma

L’obiettivo è ampliare l’accesso alla formazione medica, garantendo nel contempo un filtro qualitativo basato sul rendimento del primo semestre. Tuttavia, la riforma non è priva di controversie: se da un lato promette maggiori opportunità per gli aspiranti medici, dall’altro solleva dubbi sulla sostenibilità organizzativa e sulla reale abolizione del numero chiuso. Il dibattito è aperto tra favorevoli e contrari, mentre il governo assicura un’implementazione rapida ed efficace.

Una svolta storica per l’accesso a Medicina

La Camera si appresta ad approvare in via definitiva la riforma che rivoluziona l’accesso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, eliminando i test a crocette e il numero chiuso al primo anno. Il provvedimento, già passato al Senato, diventerà legge e sarà seguito da decreti attuativi che definiranno i dettagli applicativi. La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, promette tempi rapidi: “Gli atenei non si presenteranno più con l’insopportabile dicitura ‘numero chiuso’, ma con le porte aperte”. L’obiettivo è formare almeno 30.000 nuovi medici in più nei prossimi anni.

Il nuovo sistema di selezione

La grande novità della riforma consiste nello spostamento della selezione dal test di ingresso al termine del primo semestre. L’immatricolazione al primo anno sarà libera, senza test di ammissione. Tuttavia, per proseguire al secondo anno, gli studenti dovranno superare una selezione basata sugli esami sostenuti e ottenere un punteggio utile in una graduatoria nazionale unica. Chi non rientrerà potrà continuare il secondo semestre in un altro corso di area scientifica senza perdere l’anno, e gli esami compatibili resteranno validi.

Critiche e approvazioni per la riforma dell’accesso alla facoltà di Medicina

La riforma riguarda solo gli atenei statali, mentre quelli privati continueranno a organizzare i tradizionali test di accesso. L’iniziativa è oggetto di critiche da parte dell’opposizione. Il Partito Democratico la definisce “un pasticcio inattuabile in sei mesi”, mentre la federazione Cimo-Fesmed sottolinea che il numero chiuso non viene abolito, ma solo spostato, necessario per programmare il fabbisogno di medici nel Servizio Sanitario Nazionale.

Di diverso avviso il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che esulta: “Troppi ragazzi hanno visto il loro sogno infrangersi contro un test di ingresso che non premiava talento e vocazione”. Anche Forza Italia accoglie con favore la riforma, definendola “un cambiamento epocale” che le opposizioni non hanno mai avuto il coraggio di attuare.

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