Un fatto quest’ultimo deprecabile da tutti i punti di vista, visto che lo stesso problema si ripete ogni anno in maniera puntuale. Si tratta di un eccessivo ritardo che non trova neanche una plausibile motivazione. E intanto la rabbia e la frustrazione crescono ogni giorno che passa.
Diventa persino ingiustificabile la mancanza di spiegazioni da parte dell’Amministrazione centrale o di NoiPA, i quali certamente avrebbero potuto pubblicare durante le scorse settimane un semplice avviso o uno scarno comunicato che rendesse più trasparente questa strana e per certi versi pirandelliana situazione. Invece nulla, neanche una misera nota informativa circa i motivi del ritardo o sulla tempistica degli stessi pagamenti.
Eppure, nei mesi scorsi la maggior parte dei politici (se non tutti), quelli che fanno parte di questo governo e quelli all’opposizione hanno dichiarato più volte di voler aumentare gli stipendi, fino a tre cifre. Un ministro della pubblica Istruzione, di recente, con coerenza, proprio per questo argomento ha lasciato la sua poltrona. Purtroppo ci troviamo costretti ancora una volta a dare la solita notizia. Niente è davvero cambiato in questo Paese?
La rabbia dei supplenti cresce ogni giorno che passa e le ipotesi a proposito delle loro fantomatiche ipotesi di protesta, specie sui folti gruppi social, si susseguono giornalmente come un fiume in piena.
Ecco di seguito alcuni commenti che rimandano a questo argomento presenti su alcuni gruppi Facebook tematici:
“Non credo affatto che non ci siano fondi!! Dobbiamo rendere pubblica la nostra situazione attraverso i media! È l’unica via!!! Se a gennaio non pagano novembre e dicembre!!! Sarà ciò che farò“.
“È assurdo ho iniziato a novembre ancora nulla. C’è scritto in carico per pagamento ma nulla“.
“Ho appena chiamato il MEF e mi hanno detto che non ci sono soldi e finché non gli arrivano, e non sanno quando, non possono sapere quando ci pagheranno!!!”
“Se rinasco una seconda volta faccio il politico“
“Mi è stato confermato che ci sara’ una emissione speciale il 27 gennaio ma non si sa se tutti saranno pagati“