Aumento stipendi nel prossimo CCNL – Giuseppe Valditara ha dichiarato che il governo ha “sbloccato il CCNL 2019/21”, portando ad un incremento medio tra 61 e 191 euro per il personale ATA e di 124 euro per i docenti. Valditara ha sottolineato che, con i finanziamenti previsti, ci sarà un aumento di quasi 300 euro al mese per gli insegnanti.
Valditara ha inoltre difeso la scelta degli aumenti retributivi, affermando che secondo l’Invalsi tale aumenti incrementeranno il potere d’acquisto, sottolineando che “rispetto e autorevolezza dipendono dalla retribuzione“.
Aumento stipendi con incremento del 10% per prestazioni aggiuntive e indennità
Il Contratto collettivo Nazionale 2019/2021 prevede anche l’incremento delle indennità fisse del 10% per il personale ATA e per i docenti. L’indennità di direzione per il DSGA (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi) aumenta di circa 930 euro, raggiungendo un valore annuo di circa 2.760 euro.
Inoltre, sono stati incrementati del 10% tutti i compensi accessori per prestazioni aggiuntive all’orario d’obbligo e innalzati i compensi per le indennità di bilinguismo e trilinguismo, nonché per il lavoro notturno e/o festivo.
Risorse per il nuovo contratto: stanziati tre miliardi con l’ultima legge di bilancio
Con l’ultima legge di bilancio, il governo ha previsto “tre miliardi per il nuovo contratto della scuola”, una situazione senza precedenti nella storia della scuola italiana, dove le risorse per un nuovo contratto sono previste immediatamente dopo la chiusura di un contratto precedente.
Grazie a queste nuove risorse, l’aumento medio per i docenti sarà di circa 160 euro al mese, portando gli aumenti complessivi a quasi 300 euro al mese tra il 2023 e il 2024. Per il personale ATA, si prevede un aumento medio mensile tra 173 e 303 euro.