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Stipendi del personale scolastico: ‘Ma quali aumenti’, il potere d’acquisto è in caduta libera

Il potere d'acquisto degli stipendi del personale scolastico è in caduta libera. Il contratto è fermo al 2021 e gli aumenti promessi nel 2025 si riducono a 50€

Taglio di soldi

Il potere d’acquisto degli stipendi del personale scolastico è in caduta libera (-12%) – Il nuovo anno sembra portare con sé alcune novità per i docenti e il personale ATA, ma le aspettative rischiano di essere ben lontane dalla realtà. Gli aumenti promessi, infatti, sono oggetto di dibattito, e molti insegnanti continuano a sentirsi poco valorizzati dall’attuale sistema. Ecco un’analisi della situazione attuale e delle prospettive per il prossimo anno in ordine alle retribuzioni.

Stipendi del personale scolastico: in attesa di un rinnovo contrattuale fermo a sei anni fa, si fanno i conti con il carovita

Dal 2019, i cedolini dei docenti e del personale ATA riportano una voce emblematica: l’“Indennità di Vacanza Contrattuale” (IVC), una cifra simbolica di circa 15 euro mensili, che evidenzia la mancata chiusura dei contratti collettivi nazionali. Questa voce, identificata dai codici 118/K78 e 119/K78, rappresenta l’assenza di un rinnovo contrattuale adeguato per il personale scolastico. L’ultimo contratto firmato lo scorso 18 gennaio 2024, rappresenta un passo tardivo che non ha però risolto il problema del riconoscimento economico e professionale del personale scolastico. Il risultato è un sistema che sembra ignorare il valore di chi educa le future generazioni.

Un potere d’acquisto sempre più basso (-12%)

Uno degli aspetti più critici è la progressiva perdita del potere d’acquisto. Negli ultimi vent’anni, i salari del personale scolastico sono rimasti sostanzialmente fermi, mentre il costo della vita è aumentato. Le stime indicano una perdita del 12% del potere d’acquisto, un dato che si traduce in difficoltà economiche crescenti per migliaia di famiglie. Mentre i prezzi dei beni e servizi continuano a salire, le retribuzioni non sono in grado di compensare l’inflazione. Questo divario crea un senso di frustrazione e insicurezza, rendendo sempre più difficile per molti insegnanti immaginare un futuro dignitoso.

L’aumento promesso nel 2025: 160 euro, solo apparentemente

Per il 2025, il rinnovo contrattuale per il periodo 2022-2024 prevede un aumento di circa 160 euro lordi mensili medi. Tuttavia, la realtà è diversa: una parte significativa di questa cifra è già inglobata nelle indennità di vacanza contrattuale, rendendo l’aumento reale pari a circa 80 euro lordi, ossia poco più di 50 euro netti. Le prospettive per il triennio successivo (2025-2027) non sembrano migliori. Si prevedono incrementi salariali ancora più modesti, lasciando il personale scolastico a confrontarsi con una situazione economica insoddisfacente.

Manca un riconoscimento economico e professionale dei docenti e del personale ATA

I docenti e il personale ATA sono da sempre i pilastri del sistema educativo. Tuttavia, la mancanza di investimenti concreti nei loro confronti rappresenta un fallimento non solo per gli insegnanti, ma per l’intera società. Senza un adeguato riconoscimento economico e professionale, è difficile immaginare un futuro in cui la scuola possa davvero preparare le nuove generazioni a un mondo in costante evoluzione. Gli insegnanti meritano molto più di un aumento simbolico. Serve una strategia che valorizzi realmente chi si impegna ogni giorno per formare il futuro del Paese, altrimenti il divario tra aspettative e realtà continuerà a crescere, alimentando un malcontento sempre più diffuso.

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