La principale causa della riduzione degli importi netti in busta paga è l’assenza del taglio del cuneo fiscale, che avrebbe dovuto alleggerire il carico contributivo per chi guadagna fino a 40mila euro l’anno. Questo beneficio, in vigore già dallo scorso anno, non è stato applicato nei cedolini di gennaio, febbraio e marzo, determinando un mancato guadagno di circa 100 euro al mese per lavoratore. Il problema sembra essere legato a ritardi nell’adeguamento dei sistemi informatici di NoiPa.
Per porre rimedio al problema degli aumenti contrattuali non ancora percepiti, il governo ha previsto un secondo cedolino che verrà erogato nel mese di marzo. Questo conguaglio comprenderà tutti gli arretrati dovuti, che ammontano mediamente a mille euro per dipendente, oltre alle tre mensilità arretrate dell’indennità di amministrazione. Resta però l’incognita sul recupero del taglio del cuneo fiscale: non è ancora chiaro se verrà restituito ai lavoratori o se il problema persisterà nei prossimi mesi.
Le organizzazioni sindacali si sono subito attivate per chiedere spiegazioni e risposte chiare. I sindacati firmatari del contratto, tra cui Cisl, Confsal-Unsa, Flp e Confintesa, temono che la situazione possa essere strumentalizzata da Cgil, Uil e Usb, che non hanno firmato l’accordo. “NoiPa ha mostrato inefficienze inaccettabili,” ha dichiarato Massimo Battaglia di Confsal-Unsa. Claudia Ratti di Confintesa ha scritto direttamente ai vertici del Tesoro e dei Sistemi informativi per chiedere di individuare i responsabili degli errori e prendere provvedimenti. Anche Marco Carlomagno, segretario generale di Flp, ha espresso preoccupazione per i ritardi nell’applicazione della normativa sulle detrazioni fiscali, sottolineando come il problema rischi di vanificare i benefici del rinnovo contrattuale.
La vicenda si inserisce in un clima politico e sindacale particolarmente teso, con le elezioni per il rinnovo delle Rsu previste a metà aprile. La gestione di questa situazione potrebbe influenzare gli equilibri tra le sigle sindacali e la percezione dell’operato del governo tra i dipendenti pubblici.