Il mondo del pubblico impiego è in fermento. Lo stipendio di marzo destinato ai dipendenti statali, elaborate da NoiPa, ha generato confusione e proteste tra i lavoratori. Sebbene sia previsto un accredito extra per coprire gli arretrati del rinnovo contrattuale e delle indennità di amministrazione, l’assenza del taglio del cuneo fiscale nei primi tre mesi dell’anno sta creando malcontento. I sindacati si mobilitano per fare chiarezza mentre la politica osserva con attenzione, anche in vista delle elezioni Rsu di aprile.
Marzo, mese di aumenti e arretrati per gli statali
Per i dipendenti delle Funzioni centrali dello Stato, tra cui ministeri, Inps e Agenzie fiscali, marzo non è un mese come gli altri. Grazie all’entrata in vigore del nuovo contratto, che prevede aumenti medi lordi di circa 165 euro, e al pagamento degli arretrati accumulati, la busta paga dovrebbe segnare un incremento significativo. Tuttavia, l’entusiasmo è stato smorzato da una sgradita sorpresa: molti lavoratori hanno notato un taglio rispetto ai mesi precedenti.
Il mancato taglio del cuneo fiscale e la riduzione dello stipendio
La principale causa della riduzione degli importi netti in busta paga è l’assenza del taglio del cuneo fiscale, che avrebbe dovuto alleggerire il carico contributivo per chi guadagna fino a 40mila euro l’anno. Questo beneficio, in vigore già dallo scorso anno, non è stato applicato nei cedolini di gennaio, febbraio e marzo, determinando un mancato guadagno di circa 100 euro al mese per lavoratore. Il problema sembra essere legato a ritardi nell’adeguamento dei sistemi informatici di NoiPa.
Stipendio extra a marzo per gli arretrati
Per porre rimedio al problema degli aumenti contrattuali non ancora percepiti, il governo ha previsto un secondo cedolino che verrà erogato nel mese di marzo. Questo conguaglio comprenderà tutti gli arretrati dovuti, che ammontano mediamente a mille euro per dipendente, oltre alle tre mensilità arretrate dell’indennità di amministrazione. Resta però l’incognita sul recupero del taglio del cuneo fiscale: non è ancora chiaro se verrà restituito ai lavoratori o se il problema persisterà nei prossimi mesi.
Sindacati in forte protesta
Le organizzazioni sindacali si sono subito attivate per chiedere spiegazioni e risposte chiare. I sindacati firmatari del contratto, tra cui Cisl, Confsal-Unsa, Flp e Confintesa, temono che la situazione possa essere strumentalizzata da Cgil, Uil e Usb, che non hanno firmato l’accordo. “NoiPa ha mostrato inefficienze inaccettabili,” ha dichiarato Massimo Battaglia di Confsal-Unsa. Claudia Ratti di Confintesa ha scritto direttamente ai vertici del Tesoro e dei Sistemi informativi per chiedere di individuare i responsabili degli errori e prendere provvedimenti. Anche Marco Carlomagno, segretario generale di Flp, ha espresso preoccupazione per i ritardi nell’applicazione della normativa sulle detrazioni fiscali, sottolineando come il problema rischi di vanificare i benefici del rinnovo contrattuale.
Un nodo da sciogliere prima delle elezioni Rsu
La vicenda si inserisce in un clima politico e sindacale particolarmente teso, con le elezioni per il rinnovo delle Rsu previste a metà aprile. La gestione di questa situazione potrebbe influenzare gli equilibri tra le sigle sindacali e la percezione dell’operato del governo tra i dipendenti pubblici.
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