“Questa è una nuova vittoria per il riconoscimento della professionalità acquisita durante il precariato.Abbiamo ancora una volta dimostrato che il contenuto della contrattazione integrativa sulla mobilità è discriminatoria per quanto riguarda le previsioni sul precariato – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – e il mancato computo del servizio a termine ai fini del raggiungimento del quinquennio di obbligo di permanenza su posti di sostegno ne è la prova. La giurisprudenza europea – spiega Pacifico – ha confermato che lo Stato italiano ha l’obbligo di vigilare affinché tra contratto a termine e contratto a tempo indeterminato non vi sia un trattamento globalmente sfavorevole all’interessato quando l’oggetto del suo incarico e la natura delle sue funzioni restano invariati”.
Il giovane sindacato, che ha fatto della tutela dei diritti dei lavoratori della scuola la propria bandiera, si impegnerà perché anche questa stortura sia superata nelle future contrattazioni di comparto e ricorda che è ancora possibile candidarsi con Anief alle prossime elezioni RSU.