Il concorso scuola, da sempre considerato un trampolino di lancio per chi desidera intraprendere la carriera docente, si trova ad affrontare un ostacolo inaspettato: la carenza di commissari.
Questo problema, sempre più pressante, rischia di rallentare l’iter concorsuale, allungando i tempi di assunzione e frustrando le aspettative di migliaia di candidati. Ma quali sono le ragioni che spingono sempre più docenti a declinare l’incarico di commissario?
Perché i docenti dicono no
Le motivazioni che inducono i docenti a rifiutare l’incarico di commissario sono molteplici e complesse. Innanzitutto, va considerato il carico di lavoro già elevato che grava sulle spalle dei docenti in servizio. Tra lezioni, riunioni, attività extracurricolari e adempimenti burocratici, il tempo libero a disposizione è sempre meno. Inoltre, l’incarico di commissario comporta un impegno aggiuntivo che sottrae tempo alla vita privata e professionale.
Un altro fattore determinante è il compenso: spesso ritenuto insufficiente rispetto al tempo e all’impegno richiesto. Molti docenti lamentano che il compenso non copre nemmeno le spese sostenute per partecipare alle prove d’esame, come i viaggi e le pernottamenti.
Infine, pesa anche la responsabilità che grava sui commissari, che devono valutare in modo oggettivo e imparziale le competenze dei candidati.
Le conseguenze della carenza di commissari
La carenza di commissari ha ripercussioni significative sull’intero sistema scolastico. Innanzitutto, rallenta le procedure concorsuali, con conseguente ritardo nell’assunzione dei nuovi docenti. Questo si traduce in una minore stabilità dell’organico e in una difficoltà nel garantire continuità didattica nelle scuole. Inoltre, la carenza di commissari può comportare una minore qualità della valutazione, in quanto potrebbe spingere a coinvolgere docenti meno esperti o meno motivati.
Quali soluzioni si posso adottare?
Per affrontare il problema della carenza di commissari è necessario intervenire su più fronti. Innanzitutto, è fondamentale rivedere il compenso previsto per i commissari, rendendolo più adeguato all’impegno richiesto.
Inoltre, sarebbe opportuno semplificare le procedure burocratiche legate all’incarico, riducendo il carico di lavoro aggiuntivo per i docenti. Infine, è necessario valorizzare il ruolo del commissario, riconoscendo l’importanza del suo contributo alla selezione dei nuovi docenti.
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