“Siamo qui per la scuola, per i nostri studenti e per il nostro Paese. Chiediamo che le graduatorie vengano finalmente pubblicate, rese trasparenti e scorribili, per assicurare la continuità didattica e la certezza lavorativa che ogni insegnante merita”, affermano i rappresentanti del movimento.
Il movimento “Dignità al merito: idonei concorso PNRR 23/24” ha già raccolto dodicimila firme in 48 ore e ha organizzato numerose proteste, tra cui una manifestazione il 27 settembre davanti agli uffici scolastici regionali di Roma, Milano, Firenze, Bari e Napoli. La risposta dei docenti è stata massiccia, con migliaia di insegnanti che hanno fatto sentire la propria voce contro un sistema che considerano ingiusto.
“Abbiamo iniziato in silenzio, ma ora il nostro messaggio è forte e chiaro. Esigiamo trasparenza e riconoscimento per il nostro lavoro. Non siamo fantasmi né semplici numeri, siamo professionisti che sostengono la scuola pubblica ogni giorno, e meritiamo rispetto”, prosegue il comunicato del movimento.
Gli idonei chiedono che le graduatorie complete vengano pubblicate e rese accessibili, con uno scorrimento che permetta di assorbire tutti i candidati risultati idonei. “Non vogliamo altro che il nostro diritto a un lavoro stabile, per costruire un futuro migliore per la scuola italiana”, ribadiscono. La richiesta si basa sulla necessità di garantire un sistema equo e trasparente, che premi il merito senza costringere i candidati a ripetere prove già superate.
“Non ripeteremo un concorso che abbiamo già superato”, dichiarano gli idonei, invitando tutti coloro che hanno vissuto l’ingiustizia del sistema a unirsi alla manifestazione. La protesta è aperta a tutti gli idonei del PNRR 2023, 2024 e del 2020, con l’obiettivo di unire le forze per ottenere diritti lavorativi stabili e una maggiore sicurezza professionale.
Il movimento conclude il comunicato con un appello alla partecipazione: “La scuola non è un semplice gioco di numeri, ma un luogo di crescita e futuro. Il 15 novembre sarà una data storica, in cui chiederemo dignità e rispetto per ogni insegnante precario. Vogliamo una scuola giusta, dove il lavoro stabile e la trasparenza siano garantiti. Unisciti a noi per una causa che non abbandoneremo mai.”
In questo giorno di protesta, il movimento punta a ottenere l’attenzione del Ministero e di tutta l’opinione pubblica, sottolineando l’importanza di una gestione delle graduatorie che rispetti la professionalità degli insegnanti idonei e il diritto a una carriera stabile nella scuola italiana.