giovedì, 12 Dicembre 2024
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Sit-in del 15 Novembre davanti al MiM, idonei al Concorso PNRR: ‘Non ripeteremo un concorso già superato’

Il 15 novembre 2024, alle ore 15:30, gli idonei al Concorso PNRR 2023/24 manifesteranno davanti al Ministero a Roma per chiedere il rispetto dei loro diritti.

Il 15 novembre 2024, alle ore 15:30, gli idonei al Concorso PNRR 2023/24 manifesteranno davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito a Roma per chiedere il rispetto dei loro diritti. Il movimento “Dignità al merito: idonei concorso PNRR 23/24” invita alla protesta per ottenere la pubblicazione delle graduatorie complete, includendo i nomi di tutti coloro che hanno superato i concorsi DDG n. 2575/2023 e DDG n. 2576/2023 e chiedendo uno scorrimento ad esaurimento delle stesse.

Le richieste degli idonei al Concorso PNRR 2023/24: trasparenza e stabilità

Gli aspiranti docenti idonei, che si sono classificati oltre i posti a bando, sono chiamati a partecipare nuovamente ai nuovi concorsi per ottenere il ruolo. Tuttavia, questi insegnanti chiedono la pubblicazione immediata delle graduatorie e lo scorrimento ad esaurimento, rifiutando di ripetere un concorso già superato. Secondo il comunicato del movimento, questa manifestazione è una questione di “dignità, lavoro e futuro per la scuola pubblica”, con l’obiettivo di garantire la stabilità professionale agli idonei.

“Siamo qui per la scuola, per i nostri studenti e per il nostro Paese. Chiediamo che le graduatorie vengano finalmente pubblicate, rese trasparenti e scorribili, per assicurare la continuità didattica e la certezza lavorativa che ogni insegnante merita”, affermano i rappresentanti del movimento.

Un movimento di protesta che cresce: dalle piazze agli uffici scolastici

Il movimento “Dignità al merito: idonei concorso PNRR 23/24” ha già raccolto dodicimila firme in 48 ore e ha organizzato numerose proteste, tra cui una manifestazione il 27 settembre davanti agli uffici scolastici regionali di Roma, Milano, Firenze, Bari e Napoli. La risposta dei docenti è stata massiccia, con migliaia di insegnanti che hanno fatto sentire la propria voce contro un sistema che considerano ingiusto.

“Abbiamo iniziato in silenzio, ma ora il nostro messaggio è forte e chiaro. Esigiamo trasparenza e riconoscimento per il nostro lavoro. Non siamo fantasmi né semplici numeri, siamo professionisti che sostengono la scuola pubblica ogni giorno, e meritiamo rispetto”, prosegue il comunicato del movimento.

Obiettivo: graduatorie trasparenti e a scorrimento per gli idonei al COncorso PNRR 2023/24

Gli idonei chiedono che le graduatorie complete vengano pubblicate e rese accessibili, con uno scorrimento che permetta di assorbire tutti i candidati risultati idonei. “Non vogliamo altro che il nostro diritto a un lavoro stabile, per costruire un futuro migliore per la scuola italiana”, ribadiscono. La richiesta si basa sulla necessità di garantire un sistema equo e trasparente, che premi il merito senza costringere i candidati a ripetere prove già superate.

“Non ripeteremo un concorso che abbiamo già superato”, dichiarano gli idonei, invitando tutti coloro che hanno vissuto l’ingiustizia del sistema a unirsi alla manifestazione. La protesta è aperta a tutti gli idonei del PNRR 2023, 2024 e del 2020, con l’obiettivo di unire le forze per ottenere diritti lavorativi stabili e una maggiore sicurezza professionale.

Un futuro giusto per la scuola pubblica

Il movimento conclude il comunicato con un appello alla partecipazione: “La scuola non è un semplice gioco di numeri, ma un luogo di crescita e futuro. Il 15 novembre sarà una data storica, in cui chiederemo dignità e rispetto per ogni insegnante precario. Vogliamo una scuola giusta, dove il lavoro stabile e la trasparenza siano garantiti. Unisciti a noi per una causa che non abbandoneremo mai.”

In questo giorno di protesta, il movimento punta a ottenere l’attenzione del Ministero e di tutta l’opinione pubblica, sottolineando l’importanza di una gestione delle graduatorie che rispetti la professionalità degli insegnanti idonei e il diritto a una carriera stabile nella scuola italiana.

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