lunedì, Settembre 16, 2024
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Pensioni d’oro sindacalisti, “Basta privilegi”: Di Maio annuncia battaglia

Ad annunciare un deciso cambio di rotta contro i privilegi rappresentati dalle pensioni d’oro dei sindacalisti è stato direttamente il Ministro Luigi Di Maio. Il durissimo attacco del vice Premier contro le pensioni stratosferiche degli ex sindacalisti si è consumato oggi al Senato, durante il question Time.

Di Maio contro i privilegi della casta dei sindacalisti: rivedremo il calcolo delle pensioni 

La questione è abbastanza delicata visto che sinora la maggior parte delle sigle sindacali hanno tenuto un profilo basso nei confronti di questo governo. I privilegi di cui parla il leader del M5S sono oramai talmente consolidati che diventerebbe proprio difficile scalfirli, mettendoli del tutto in discussione. Gli assegni dei sindacalisti, in base al calcolo effettuato, deriverebbero dal sistema retributivo; strano, ma tale sistema sarebbe oramai in disuso nelle altre forme previdenziali. Le cifre contenute negli assegni pensionistici dei sindacalisti, di cui Di Maio farebbe intravvedere la volontà di ridimensionarli, sarebbero davvero abbastanza consistenti.

Calcolo pensionistico dei sindacalisti: un caso molto particolare – Molti non sono a conoscenza infatti di come avviene il calcolo pensionistico per questa categoria di pensionati ed ex lavoratori. L’assegno pensionistico per gli ex sindacalisti, infatti, è abbastanza esoso in quanto lo stesso viene calcolato attraverso il sistema retributivo. Tali somme inoltre sono commisurate alla rata stipendiale degli ultimi anni di servizio/lavoro. Questo metodo, stranamente, contribuisce notevolmente ad incrementare le cifre negli assegni pensionistici mensili degli ex sindacalisti.

Le dichiarazioni del vice Premier Luigi Di Maio contro i privilegi dei sindacalisti con le loro pensioni d’oro

Su questo argomento lo stesso ministro dichiara: «Non sono ammissibili incrementi anomali e cospicui delle retribuzioni di sindacalisti in un così breve lasso di tempo senza che allo stesso tempo si siano verificate variazioni negli incarichi di dirigenza sindacali conferiti – precisa Di Maio – perché questo comporta delle sproporzionate prestazioni a danno della finanza pubblica e dei cittadini».
Chiaramente, per dichiarare guerra ai fortunati beneficiari di quelle pensioni il leader del M5S avrà avuto le sue personali ragioni. Probabilmente, supportato anche dalla carica e dalla posizione di governo ricoperta.

Per quanto riguarda, infine, la disparità di trattamento pensionistico tra i sindacalisti pubblici e quelli privati, le intenzioni del Ministro risultano oggi abbastanza chiare. In tal senso Di Maio precisa: «C’è una notevole disparità di trattamento pensionamento tra sindacalisti che sono dipendenti pubblici e iscritti ai fondi della gestione previdenziale obbligatoria e sindacalisti che non lo sono: interverremo in maniera risoluta per impedire che questi privilegi siano mantenuti».

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