Trending L’importanza della gestione dei “near miss” è evidente nella piramide di Heinrich, che evidenzia come per ogni infortunio grave ci siano circa 29 infortuni minori e 300 quasi incidenti. Questo modello suggerisce che riducendo il numero di “near miss” si possono diminuire proporzionalmente anche gli infortuni con conseguenze gravi.
Cause ed esempi di “Near Miss”
Le cause principali dei “near miss” si suddividono in tre categorie:
- Gestione delle risorse umane: mancanza di controllo sulle attività lavorative e assegnazione imprecisa dei compiti.
- Organizzazione aziendale: misure di sicurezza inadeguate e procedure poco chiare.
- Cause immediate: malfunzionamenti di dispositivi di protezione, errori umani o guasti ai macchinari.
Esempi pratici di “near miss” includono:
- Un attrezzo che cade da un’impalcatura senza colpire nessuno.
- Un carico che si stacca da una scaffalatura senza causare danni.
- Un lavoratore che scivola su una superficie bagnata senza riportare ferite.
Segnalazione e gestione dei “Near Miss”
Per prevenire incidenti futuri, la segnalazione dei “near miss” è essenziale. Diverse figure sono coinvolte nel processo:
- Lavoratore segnalante (LESI): riferisce il quasi incidente.
- Soggetto coinvolto (SCI): può essere la persona direttamente esposta al rischio.
- Gruppo di valutazione incidenti (GRTVI): analizza l’evento e decide le misure preventive.
- Datore di lavoro: supervisiona l’implementazione delle azioni correttive.
Il processo di segnalazione prevede:
- Invio della segnalazione da parte del lavoratore.
- Valutazione del rischio da parte del GRTVI.
- Adozione di misure preventive per eliminare il pericolo.
- Feedback al lavoratore sulla risoluzione del problema.
Formazione e modelli di analisi
La formazione sulla sicurezza è fondamentale per ridurre il numero di “near miss” e aumentare la consapevolezza dei lavoratori. L’INAIL, attraverso i suoi studi, ha sviluppato metodologie per analizzare e prevenire questi eventi, tra cui:
- Modello Infor.Mo: studia le dinamiche degli incidenti e individua i fattori di rischio.
- Metodologia bow-tie: identifica barriere tecniche e organizzative per ridurre i pericoli.
L’adozione di procedure strutturate e l’impiego di software di sicurezza permettono di migliorare la gestione del rischio, garantendo un ambiente di lavoro più sicuro per tutti.