Home Scuola Sicurezza, dall’UPI è allarme: “a rischio chiusura molte scuole superiori”

Sicurezza, dall’UPI è allarme: “a rischio chiusura molte scuole superiori”

Il presidente dell’Unione delle Province Italiane, Michele De Pascale, lancia un vero e proprio allarme sulla sicurezza degli edifici scolastici

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Il presidente dell’Unione delle Province Italiane, Michele De Pascale, lancia un vero e proprio allarme sulla sicurezza degli edifici scolastici che ospitano molte scuole superiori italiane. Non si esclude persino la chiusura degli immobili in oggetto.

Il Presidente UPI, De Pascale: “Pochi investimenti per la sicurezza degli edifici”.

Il monito è stato lanciato lo scorso 7 novembre in occasione dell’incontro al Miur tra De Pascale e il Ministro Fioramonti. “Gli immobili scolastici – ha dichiarato il Presidente UPI – necessitano urgentemente di importanti interventi di manutenzione e assistenza”.

Secondo De Pascale la preoccupazione rispetto a questo importante aspetto è alta. Lo stesso ipotizza persino la chiusura delle sedi scolastiche. Non si tratta dunque solo di un monito, ma di un vero e proprio avvertimento per via della mancanza di investimenti del Miur sulla sicurezza delle strutture scolastiche.

La ricetta – secondo l’opinione di De Pascale – è quella di “portare le scuole superiori italiane al centro del dibattito politico nazionale, per assicurare a chi vive, lavora, e cresce nelle oltre 7.400 sedi scolastiche italiane la piena attenzione del Paese”.

Il problema posto dal Presidente UPI è sotto gli occhi di tutti. Non si investe più in sicurezza e soprattutto nella manutenzione degli immobili che ospitano quotidianamente un’immensa popolazione scolastica formata da giovani studenti che si contraddistingue per l’elevato numero. Il rischio di chiudere questi immobili è davvero concreto.

Nello specifico, De Pascale indica le due emergenze che attualmente attanagliano le istituzioni scolastiche in forza alle Province:

  • Le insufficienti e “scarse risorse necessarie a coprire il fabbisogno in termini di investimenti in messa in sicurezza e manutenzione”;
  • Le eccessive procedure burocratiche, le quali sono “talmente complesse che fanno passare anche tre anni da quando i soldi sono stanziati a quando arrivano agli enti”.

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Tutto questo è palesemente testimoniato da quello che è stato sinora previsto nell’ultima Legge di bilancio appena varata dal Governo. Le risorse assegnate alle scuole superiori, infatti sono solo 450 milioni.

In effetti, sottolinea De Pascale, ne occorrerebbero non meno di 2,5 miliardi di euro. Questa stiva è stata avanzata in base al reale fabbisogno accertato, commenta lo stesso Presidente UPI.

Su questo aspetto si esprime anche la referente istruzione UPI, Silvia Chiassai Martini, la quale precisa: “Per accendere un grande faro su questi temi, abbiamo proposto al Ministro di realizzare entro la fine dell’anno gli Stati Generali delle scuole superiori. Una giornata in cui, in tutta Italia, istituzioni, studenti, docenti personale e famiglie si troveranno”.

Secondo la responsabile UPI l’obiettivo sarà quello di “raccontare insieme al Paese la scuola italiana, non solo nelle criticità ma anche in quelle poche ma significative eccellenze che con fatica sono state realizzare nelle Province italiane”.

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