Questi insegnanti non possono assumere impieghi privati, accettare cariche in società lucrative, né svolgere lezioni private agli studenti della propria scuola. Esistono inoltre le incompatibilità relative, per cui l’attività lavorativa richiede l’autorizzazione del dirigente scolastico, come avviene per impieghi saltuari o incarichi non direttamente correlati al mondo scolastico.
Alcune attività possono essere svolte senza richiedere un’autorizzazione specifica al dirigente scolastico. Tra queste rientrano la collaborazione a giornali e riviste, la partecipazione a convegni e seminari, e la gestione di invenzioni o opere dell’ingegno.
Anche gli incarichi che prevedono solo un rimborso spese documentato non richiedono autorizzazioni, così come l’insegnamento sportivo, se la retribuzione non supera i 5.000 euro annui. Tali attività rappresentano un’opportunità di sviluppo professionale per i docenti, pur rispettando i limiti imposti dalla normativa sulle incompatibilità.
I docenti che richiedono il part-time fino al 50% sono esclusi dal regime di incompatibilità per la parte restante del tempo lavorativo. Tuttavia, hanno l’obbligo di informare il dirigente scolastico riguardo all’attività che intendono svolgere, poiché il DS deve assicurarsi che l’incarico non generi conflitti d’interesse con il loro ruolo nella scuola. Tale comunicazione agevola il controllo dell’istituto per verificare che il secondo lavoro non pregiudichi l’imparzialità del docente.
Per svolgere un secondo lavoro dipendente, il docente deve seguire una procedura precisa: richiedere il part-time direttamente alla scuola e non al datore di lavoro privato. Questo approccio consente di rispettare le disposizioni del contratto nazionale CCNL 2016/18 e di mantenere un equilibrio tra attività lavorativa nella PA e incarichi extra.