La riforma del voto in condotta, voluta dal ministro Valditara, alimenta il dibattito. Nonostante il rischio di una bocciatura, molti studenti continuano a lottare per le loro idee. “Abbiamo deciso di occupare per parlare di problemi concreti, come il freddo nelle aule e le infiltrazioni d’acqua”, spiega uno studente.
Secondo la Rete degli Studenti Medi, la scuola dovrebbe favorire la cittadinanza attiva e l’educazione alla democrazia. “Negare la partecipazione studentesca significa minare il senso di comunità”, sottolineano i rappresentanti del sindacato.