Nella scuola primaria, le nomine dei supplenti per periodi inferiori a 10 giorni richiedono dettagli specifici, come la data di inizio, la durata, l’orario settimanale e la sede di servizio. Questo processo ha portato il Ministro dell’Istruzione a emanare una circolare, consentendo ai dirigenti scolastici di avviare le procedure di interpello in modo preventivo, per accelerare la copertura delle cattedre.
Inoltre, le prove orali di alcune classi del concorso PNRR sono ancora in corso, rallentando ulteriormente l’accesso dei nuovi docenti ai ruoli. Anche la recente nomina dei 587 vincitori del concorso straordinario per dirigenti scolastici sta causando un’ulteriore carenza di personale, poiché questi dirigenti lasciano i loro posti di insegnamento per assumere le nuove posizioni.
L’interpello, introdotto in sostituzione della Messa a Disposizione, rappresenta uno strumento utile, ma si sta dimostrando inefficace a causa dei tempi stretti previsti per le risposte. I docenti convocati devono rispondere rapidamente, una situazione che complica la gestione per le scuole e rende difficile coprire le supplenze in modo tempestivo.
Per facilitare il processo, i dirigenti scolastici possono utilizzare una procedura informatica per consultare le proprie graduatorie, verificando la disponibilità dei candidati. Questa opzione permette di convocare solo coloro che sono effettivamente nelle condizioni di accettare l’incarico.
Gli aspiranti docenti in graduatoria, infatti, possono essere sia completamente inoccupati, sia parzialmente occupati e in cerca di completamento di orario. Nonostante questa possibilità, il sistema dell’interpello presenta ancora limiti, non sempre assicurando che le cattedre vacanti vengano coperte in modo efficace.
La mancanza di docenti, specialmente nei ruoli di sostegno e nelle scuole primarie, mette a rischio la qualità della didattica e la continuità per gli studenti. Le scuole si trovano a dover fronteggiare una carenza strutturale, accentuata dalla necessità di ricorrere a procedure di emergenza per garantire la presenza di insegnanti.
In questo contesto, l’autorizzazione concessa ai dirigenti scolastici di avviare interpelli preventivi rappresenta un tentativo di velocizzare le nomine, ma non sempre risolve la questione alla radice. Per coprire i posti vacanti, servirebbero soluzioni più strutturate, come l’aumento dei concorsi ordinari e straordinari e un rafforzamento delle graduatorie provinciali e d’istituto.
Il Ministero dell’Istruzione, consapevole delle difficoltà, ha introdotto alcune misure di supporto per aiutare i dirigenti scolastici, ma le sfide restano ancora molte, con il rischio di influire negativamente sul percorso scolastico degli alunni, che hanno diritto a un’educazione continua e qualificata.