Pertanto, dal 2020 per entrare nel mondo della scuola in qualità di docenti/insegnanti occorrerà una laurea vecchio ordinamento ovvero specialistica/magistrale o di un diploma abilitante (in riferimento alla scuola dell’infanzia, alla scuola primaria e agli insegnamenti tecnico-pratici) oltre ai 24 CFU delle discipline antropo-psico-pedagogiche
Scuola dell’Infanzia e Primaria – Nello specifico, per quanto riguarda questi due ordini di scuola, il DM 249/10 ha stabilito che l’abilitazione all’insegnamento può essere acquisita attraverso due percorsi: o con la laurea in SFP (Scienze della Formazione Primaria) oppure mediante il possesso di un diploma magistrale acquisito anteriormente all’a.s. 2001/2002.
Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado – Per quanto riguarda la scuola secondaria, l’abilitazione può essere acquisita tramite il superamento di un concorso ordinario (qualora lo prevede il bando) o tramite i cosiddetti percorsi abilitanti universitari.
Rispetto a prima quindi, non basterà solo il titolo conseguito (per esempio la laurea), ma l’accesso ai concorsi abilitanti sarà funzione del possesso o meno dei crediti o esami sostenuti in alcune specifiche discipline e dei famosi 24 CFU sulle discipline antropo-psico-pedagogiche.
Il possesso di tali esami permetterà al futuro aspirante l’accesso all’insegnamento per la rispettiva classe di concorso. A tal proposito si consiglia ai futuri aspiranti di verificare quanto sopra detto. Per far ciò bisognerà recarsi presso gli uffici della propria segreteria universitaria e chiedere le dovute informazioni, sulla base del proprio piano studi. Ove fosse necessario inoltre potranno sostenersi anche ulteriori esami integrativi su specifiche materie.
Infine, esiste l’ultima strada da intraprendere, quella più utilizzata negli ultimi anni: la MAD. meglio nota come “messa a disposizione”. Per entrare a far parte del mondo della scuola (anche se non a pieno titolo) vi è la possibilità di presentare le MAD. Si tratta di un’auto candidatura inviata direttamente alla scuola prescelta per effettuare una supplenza. La normativa prevede diverse tipologie, come per esempio: