Ritornando all’articolo denuncia del Corriere della Sera e al rischio di abbassare troppo l’asticella dell’età degli insegnanti, anche un noto pedagogista che insegna all’Università di Milano Bicocca “Pedagogia Interculturale” come Raffaele Mantegazza, lancia un vero e proprio allarme, affermando che questa misura rappresenterebbe di fatto una “sfida troppo grande per giovani inesperti”.
Tutto quello raccontato da Orsola Riva viene fuori dopo la bozza relativa all’ordinanza sulle nuove graduatorie provinciali per le supplenze. Il paradosso sta nel fatto che gli studenti universitari (in Scienze della Formazione primaria) potrebbero occupare le cattedre per le supplenze, sia quelle brevi che quelle annuali. La proposta, presentata dalla ministra Azzolina giorni fa ai sindacati sta facendo tanto discutere.
Per la scuola d’infanzia e per la scuola primaria dovrebbero esserci due fasce:
Questo ultimo calderone sarà costituito prevalentemente da giovani studenti dell’età media pari a 22 anni. Giovani studenti che nel loro percorso universitario e formativo si trovano a circa metà del loro cammino. Questo dato paradossale contrasta fortemente con coloro i quali, viceversa, hanno maturato un’esperienza pluriennale sul campo, la quale non potrà reggere certamente nessun confronto.
Ma il contrasto maggiore viene rappresentato dalla incoerenza piena del Movimento 5 Stelle e dei suoi esponenti di governo, i quali hanno sempre puntato i piedi sul merito e, nello specifico, sui concorsi come unica forma di reclutamento possibile per i futuri docenti. Oggi purtroppo i fatti dimostrano tutto il contrario.