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Scuola, supplentite in forte aumento: anche gli studenti universitari salgono in cattedra come maestri

Scuola - Molte polemiche per le misure sulle GPS a proposito del reclutamento di giovani studenti universitari come maestri all’infanzia e alla primaria

Supplenze

Le GPS, le nuove graduatorie provinciali per le supplenze, contengono una clamorosa novità che tanto sta facendo discutere: giovani studenti universitari possono svolgere il ruolo di insegnante precario a metà del loro percorso universitario e formativo. Ne parla il Corriere della Sera in un articolo a firma di Orsola Riva.

Scuola, la supplentite e i casi paradossali: gli studenti 22enni occuperanno i posti degli insegnanti più esperti

La nuova misura dovrebbe servire a fronteggiare la carenza (prevista da tempo) di supplenti da impiegare a partire da settembre nella scuola dell’infanzia e primaria. In questi giorni molti esponenti dei sindacati scolastici stanno facendo anche tanta ironia. Per esempio, la UIL addirittura “propone di assegnare a partire dal prossimo primo settembre agli studenti di terza media le cattedre che rimarranno vacanti”, e quelle saranno tante.

Si tratta di un vero e proprio allarme, così come succede ogni anno, ma con l’aggravante che se dovessero rispettarsi le procedure previste nelle linee guida del Piano Scuola 2020/21, l’aumento della ‘supplentite’ aumenterebbe in maniera esponenziale. Non si tratta solo di una previsione, ma in concreto questa situazione potrebbe portare al tracollo del sistema scolastico già in autunno.

Insegnanti troppo giovani, i rischi previsti da titolati pedagogisti come Mantegazza: “Una sfida troppo grande per giovani inesperti”

Ritornando all’articolo denuncia del Corriere della Sera e al rischio di abbassare troppo l’asticella dell’età degli insegnanti, anche un noto pedagogista che insegna all’Università di Milano Bicocca “Pedagogia Interculturale” come Raffaele Mantegazza, lancia un vero e proprio allarme, affermando che questa misura rappresenterebbe di fatto una “sfida troppo grande per giovani inesperti”.

Tutto quello raccontato da Orsola Riva viene fuori dopo la bozza relativa all’ordinanza sulle nuove graduatorie provinciali per le supplenze. Il paradosso sta nel fatto che gli studenti universitari (in Scienze della Formazione primaria) potrebbero occupare le cattedre per le supplenze, sia quelle brevi che quelle annuali. La proposta, presentata dalla ministra Azzolina giorni fa ai sindacati sta facendo tanto discutere.

Le nuove GPS: ecco nel dettaglio la misura che tanto sta facendo discutere

Per la scuola d’infanzia e per la scuola primaria dovrebbero esserci due fasce:

  1. La prima sarà riservata ai «soggetti in possesso di abilitazione», tra questi sono annoverati o i vecchi diplomati magistrali ante 2002 o in alternativa coloro i quali possiedono una laurea in Scienze della Formazione primaria;
  2. La seconda fascia invece sarà riservata anche agli studenti universitari che a settembre si iscriveranno al quarto o al quinto anno di università (in Scienze della Formazione primaria) purché gli stessi abbiano già accumulato almeno 150 crediti sui 300 totali previsti dal corso di laurea.

Questo ultimo calderone sarà costituito prevalentemente da giovani studenti dell’età media pari a 22 anni. Giovani studenti che nel loro percorso universitario e formativo si trovano a circa metà del loro cammino. Questo dato paradossale contrasta fortemente con coloro i quali, viceversa, hanno maturato un’esperienza pluriennale sul campo, la quale non potrà reggere certamente nessun confronto.

Ma il contrasto maggiore viene rappresentato dalla incoerenza piena del Movimento 5 Stelle e dei suoi esponenti di governo, i quali hanno sempre puntato i piedi sul merito e, nello specifico, sui concorsi come unica forma di reclutamento possibile per i futuri docenti. Oggi purtroppo i fatti dimostrano tutto il contrario.

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