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Scuola: parte lo stop alla ‘chiamata diretta’

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Scuola – A quanto pare il ministro Bussetti ha già iniziato a lavorare a pieno ritmo sul versante del superamento della Buona Scuola. La questione chiamata diretta è la prima delle tematiche da affrontare, ma non l’unica. Forse domani si prederanno alcune decisioni in merito a questo odiatissimo argomento.

E pensare che proprio questo argomento sia considerato tutt’ora dagli insegnanti e dagli stessi Dirigenti Scolastici il più odiato e osteggiato. I primi hanno sin da subito ipotizzato strane dietrologie alla base della scelta oculata da parte dei DS dei loro curricula. I secondi, invece, hanno sin dal primo istante ritenuto inutile la mole di lavoro che sta a monte della procedura sulla chiamata diretta, da svolgersi peraltro durante le calure del periodo estivo.

Superamento della Buona Scuola: un “Ciaone” alla Chiamata diretta? 

I tempi per approdare ad un testo normativo definitivo rimangono ancora una vera e propria incognita. Lo stesso ministro, intervistato dal “Sole 24 Ore“, non riesce a circostanziare il periodo e la tempistica precisa per dirimere la questione. Insomma, ricalca per certi versi la sua impostazione diplomatica e poco trasparente mostrata in queste settimane.

Tuttavia, la giornata di domani sarà determinante per capire qualche passaggio e soprattutto quali siano le vere intenzioni del Ministro Bussetti a proposito dell’argomento scuola. Domattina, infatti, si terrà un incontro al Miur con la presenza delle associazioni sindacali della FLC CGIL, Cisl Scuola, UIL e Gilda per discutere la trattativa sul rinnovo del CCNI riguardante la mobilità annuale (utilizzazioni e assegnazioni provvisorie).

Domani mattina, durante quella riunione verranno discusse, tra gli argomenti all’ordine del giorno, anche tutte le procedure e le modalità necessarie al passaggio degli insegnanti dagli ambiti territoriali alle singole istituzioni scolastiche.

Il momento è assolutamente determinante, visto che le modalità e le procedure di mobilità che saranno oggetto di discussione, dovranno essere messe in atto in maniera definitiva, non solo il prossimo anno scolastico ma per tutta la durata del nuovo contratto, ovvero per il prossimo triennio 2018/2021.
Il tavolo di confronto che si terrà domattina in Viale Trastevere a Roma, sarà un vero e proprio banco di prova per il Ministro Marco Bussetti; non solo, ma si capirà sin da subito quali saranno in prospettiva le reali intenzioni da parte di questo governo mirate al superamento o addirittura all’abolizione di alcune odiatissime tematiche contenute (considerate dei veri e propri capisaldi) nella Buona Scuola targata Renzi-Giannini.

Ecco cosa cancellerebbero della Buona Scuola gli insegnanti: chiamata diretta, algoritmo ministeriale e i super poteri dei presidi 

Molti insegnanti, per esempio, si aspettano con trepidazione l’abolizione della chiamata diretta, con la definitiva cancellazione dell’algoritmo ministeriale e l’abrogazione della norma contenuta nella Legge 107/2015 che attribuisce (per grazia divina ricevuta) quegli odiati super poteri ai Dirigenti Scolastici, definiti in più circostanze i nuovi ‘sceriffi’ della scuola pubblica italiana.

Questi in breve i punti salienti che interesseranno il confronto di domani mattina tra il Miur e i sindacati sulla questione scuola. Quello che il personale della scuola si attende da questo governo è la continuità tra le promesse elettorali di questi mesi e le azioni concrete che lo stesso cercherà di mettere in atto.

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