Le Regioni avevano proposto le seguenti superfici personali suddivisi per ordini di scuola:
Le superfici personali previste nel Piano Scuola 2020/21, invece, sono diventate le seguenti:
Se si fosse preso a riferimento la distanza tra persona a persona, così come prospettato nella bozza che il CTS aveva stilato il 28 maggio scorso, quel famoso metro di distanza era riferito da persona a persona. In quel caso la superficie standard personale si attestata a valori stimabili intorno a mq 1,5 (m. 1,25 x m. 1,20).
Un aspetto quest’ultimo non di poco conto. Nel caso di specie, diminuire drasticamente (quasi del 50%) la superficie personale di ogni alunno non comporterà per buona parte lo sdoppiamento delle aule delle scuole del nostro Paese. Questo dato ovviamente determinerà il conseguente contenimento dell’aumento esponenziale del personale docente e ATA precario, con un aumento sostanziale del rischio di contagio.
Insomma, la riduzione drastica delle superfici, contenuta nelle ultime linee guida, sembra più che altro una delle solite astuzie normative, supportata purtroppo da un organo consultivo scientifico-sanitario che ha sicuramente avvalorato quanto deciso dalla politica.
Un’altra perplessità riguarda anche il famoso “spazio di movimento”, sottolineato più volte proprio nel documento ufficioso del CTS del 28 maggio. Questo aspetto, nelle ultime linee guida del Piano Scuola è letteralmente sparito. Resta indubbio tuttavia come sia opinabile questa dimenticanza da parte di uomini di scienza che abbiano da sempre promosso l’opportunità del distanziamento per evitare il rischio dei contagi. Guarda caso, in questa occasione gli stessi esperti di sicurezza se ne sono assolutamente dimenticati.
E’ assodato dunque che diventa una vera esigenza prevedere uno spazio adeguato di movimento all’interno delle aule didattiche. In assenza di dati normativi dovrebbe essere chiarito dal MI e dal CTS come conteggiare nel calcolo della capienza delle aule le superfici da prevedere per le vie di fuga.
Così come riportato stamane in un articolo di TuttoScuola si chiede al Ministero e allo stesso CTS di fornire con la massima urgenza chiarimenti su questo delicato aspetto.