Insomma, queste sono solo alcune delle criticità che dal prossimo primo di settembre potranno verificarsi nelle scuole del nostro Paese.
Su questi aspetti sono intervenuti nei giorni scorsi i sindacati che hanno chiesto un incontro con il Comitato Tecnico Scientifico per dirimere alcune questioni. Per quanto riguarda la ‘fragilità’ di alcuni professori le sigle sindacali sottolinea un aspetto davvero particolare: “sulla carta i prof ultra 55enni sono quasi la metà alle superiori (47%) e un terzo alle elementari (35%). Non tutti sono a rischio ovviamente ma il problema va affrontato”.
Anche qualche Dirigente Scolastico si pone l’interrogativo sugli alunni disabili; maggiore attenzione dunque per ciò che attiene alla carenza degli insegnanti di sostegno: “Purtroppo mancano ogni anno, si sa, ma a settembre quando dovremo rispettare le regole di sicurezza, chi si occuperà degli studenti disabili che hanno bisogno di più attenzione?”
Troppe incongruenze dunque nelle linee guida promosse dalla ministra Azzolina. Qualcuno già ipotizza la seconda ondata autunnale del Covid-19 con un probabile ritorno in lockdown quasi scontato. Noi speriamo di no, ma una cosa è certa: non bastano le linee guida e non basta il parere del CTS. Occorre una task force costituita da personale specializzato e soprattutto interno all’amministrazione scolastica di ogni plesso. Per rispettare il Piano Scuola 2020/2021 occorrono interventi puntuali e mirati su tutte le oltre 8.200 istituzioni scolastiche presenti in tutto il territorio nazionale, attraverso interventi volti a risolvere caso per caso ogni criticità strutturale e logistica.