Lo stesso Presidente dell’ANP, l’Associazione Nazionale dei Presidi, chiede alla ministra Azzolina di fare chiarezza circa questo problema. A tal proposito Giannelli precisa: «Il ministero faccia chiarezza». La chiarezza riguarda due aspetti: il primo si riferisce all’Ente che dovrà certificare la fragilità del lavoratore, il secondo riguarda più che altro l’aspetto organizzativo e logistico del docente che dovrà lavorare a casa.
I lavoratori fragili sono tutti quei docenti, collaboratori scolastici e personale tecnico amministrativo che per età o per le loro condizioni di salute sono più sensibili ai contagi da Covid-19 e in generale ai rischi collegati all’emergenza sanitaria che si sta vivendo. La didattica a distanza o il lavoro leggero ha consentito loro di essere tutelati dal rischio di contagio. Adesso, dopo i proclami della ministra Azzolina circa la riapertura degli istituti scolastici a partire dal prossimo 1 settembre questi lavoratori cominciano a temere il peggio.
Bisogna infine fare un passo indietro e ricordare che già la spinosa questione era emersa in vista degli esami di maturità svoltisi in presenza le settimane scorse. Dopo ampia discussione lo stesso ministero aveva autorizzato i componenti delle commissioni ritenuti fragili a rimanere a casa, mantenendo la presenza in classe degli altri 5 commissari più il presidente.
Per questi motivi appare evidente che i ritardi da parte del ministro Azzolina su questa tematica non possono più procrastinarsi. A soffermarsi su questo aspetto il presidente ANP Giannelli il quale senza mezzi termini ha di recente dichiarato: «Già nel protocollo di intesa del 19 maggio 2020, relativo all’esame di Stato, il Ministero dell’istruzione si era impegnato a dare indicazioni specifiche sui lavoratori fragili e non lo ha fatto – ha detto Antonello Giannelli -: ora deve essere fatta chiarezza».