La sua nomina, dichiara Tumminelli, è stata anche per lui una sorpresa: “Per me è stata una gradita sorpresa. Qualcosa davvero d’inaspettato. Sono naturalmente onorato per la delega ricevuta che spenderò con impegno e passione per lo sviluppo e la crescita sindacale dell’Udir”.
Secondo il neo Segretario Generale Udir, sarebbero tante le sfide che attendono da qui in avanti il mondo della scuola, soprattutto in questi giorni in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico. Prime tra tutte, la predisposizione delle misure contenute all’interno dei protocolli anti covid, a seguito della decadenza dello stato d’emergenza.
“Fino allo scorso anno le direttive del Ministero erano chiare e i dirigenti avevano l’onere di farle applicare. Adesso gli obblighi decadono, c’è una circolare sul monitoraggio della qualità dell’aria ma tutto ciò che si è fatto in termini di sicurezza e prevenzione non può essere certamente disperso anche perché il dirigente è responsabile come datore di lavoro della salute dei lavoratori e deve dimostrare di aver messo in atto tutte le misure per impedire la diffusione del virus”, precisa Tumminelli.
La presentazione ufficiale del neo Dirigente Generale è avvenuta lo scorso giovedì, a margine del workshop organizzato dall’Udir e svoltosi a Roma. A comunicare la novità lo stesso presidente dell’Udir, prof. Marcello Pacifico. L’occasione ha permesso anche la trattazione della tematica riguardante la sicurezza, con particolare interesse nei confronti dei protocolli anti covid da adottare prossimamente nelle singole scuole.
I Dirigenti Scolastici, presenti all’evento romano, hanno avuto l’opportunità di ricevere un modello di protocollo da poter utilizzare per l’anno scolastico 2022/2023. Il documento, predisposto dall’Udir, potrà sicuramente essere adottato dalle scuole per adeguarsi alle azioni di prevenzione contro la diffusione del Covid-19, prima che inizino le attività didattiche.
Un altro tema di vitale importanza e di cui si è discusso parecchio è stato il precariato. Sarebbero migliaia le cattedre che anche quest’anno saranno coperte attraverso le graduatorie provinciali per le supplenze.
La richiesta incessante del doppio canale da parte dell’Udir è stato l’argomento più importante al centro del confronto, visto che neanche i concorsi (ordinario e straordinario) hanno rappresentato una svolta positiva per risolvere una volta per tutte la criticità della ‘supplentite‘.
“La soluzione unica del pubblico concorso non è mai risolutiva. Ormai è evidente che i concorsi non sono stati in grado di risolvere il problema. Stabilizzare i precari non è una sconfitta del merito. Avere a disposizione giovani docenti, motivati e preparati, è certamente la base da cui partire. Del resto, gli stessi insegnanti precari – conclude Tumminelli – ogni anno vengono reclutati con regolare contratto a tempo determinato (annuale o al 30 giugno) quindi la stessa amministrazione li ritiene adeguati alla loro funzione”.