Nell stesso tempo bisogna precisare che la stessa ministra Azzolina, cosciente del problema, inizia a pensare seriamente a come risolvere questo problema. In tal senso quest’oggi precisa quanto segue: «Lavoriamo per le assunzioni in vista della ripresa di settembre».
Ma vediamo di fare un po’ di conti sull’organico necessario per la ripartenza.
Le cattedre in organico di diritto rimaste scoperte dopo le operazioni di mobilità in tutta la Penisola sono nel complesso pari a 85.150 (I numeri di Repubblica si riferiscono ai dati forniti dalla CISL Scuola). Lo scorso anno questo dato si attestava a 64.149. La causa di questo incremento così cospicuo, a distanza di 12 mesi, va ricercata senza dubbio nel blocco dei nuovi concorsi. Il dato più preoccupante è quello relativo alla mancanza di docenti nelle Regioni del nord Italia.
Così come riporta la stessa testata giornalistica proprio nelle regioni del Paese in cui è stata più intensa l’emergenza Covid-19 gli elenchi delle graduatorie ad esaurimento e persino quelli delle graduatorie di istituto sono letteralmente vuote. Risulterà impossibile pertanto attribuire le supplenze ad inizio anno scolastico?
L’unica soluzione, almeno sulla carta, rimane il concorso ordinario per le scuole medie e superiori e quello per la scuola dell’infanzia e la primaria. Andando più nel dettaglio si scopre che le cattedre vacanti dopo le operazioni di mobilità svoltasi ieri sono in numero maggiore alla scuola secondaria di secondo grado: 31.974 cattedre. Di queste 4.343 cattedre sarebbero sul sostegno. Anche alle scuole medie i numeri sono abbondanti: in questo caso le cattedre vacanti sono 29.136 (9.004 sul sostegno), alla primaria 18.431 (di cui 7.126 posti di sostegno) e all’infanzia 5.609 (1.368 sul sostegno).
Già i sindacati della scuola parlano della necessità di un incremento massiccio del personale. I numeri sarebbero impressionanti: più di 200mila insegnanti, forse anche molti di più. Si tratterebbe di fatto di un vero e proprio esercito di precari mai visto prima, utile tra l’altro a coprire molte cattedre che saranno di fatto sdoppiate per rispettare le misure previste contro l’emergenza Covid-19 e contenute all’interno dei linee guida del Piano Scuola 2020/21.