Ecco di seguito la distinzione dei limiti massimi del numero degli alunni per classe/sezione suddiviso per ordine e grado di scuola:
Andiamo adesso a confrontare questi limiti con i dati reali sulla numerosità delle classi relativi all’anno scolastico 2019/20. Sul totale delle 370.000 classi funzionanti, sono state solamente 1.724 quelle in cui si sono registrati problemi relativamente al superamento dei limiti stabiliti dal DPR 81/2009. Parliamo dunque di un modesto 0,46% rispetto alla totalità delle classi presenti nelle oltre 8.200 scuole italiane.
Di questi 1.724 casi, 605 sezioni riguardano la scuola dell’infanzia, 312 classi la scuola primaria, 92 la scuola secondaria di I grado e 615 la scuola secondaria di II grado.
Tra le due norme prima citate i limiti più stringenti sono presenti nel Decreto del Ministero degli Interni del 1975. In questo caso si parla di ‘indice di deflusso’ dall’aula e viene stabilita una presenza massima pari a 26 persone: l’insegnante + 25 alunni.
Se dovesse prendersi a modello questo numero (max 25 alunni per classe) la percentuale dei casi di sovraffollamento aumenterebbe di molto. Le classi che detengono un numero di alunni superiore a 25 sono in totale 30.829. In questo caso risulterebbero 4.937 le sezioni di scuola dell’infanzia, 3.283 le classi di scuola primaria, 4.258 le classi di scuola secondaria di I grado e ben 18.351 quelle della scuola secondaria II grado. Ovvero si passa da un inesistente 0,46% all’8,6% di tutte le classi presenti nelle scuole pubbliche italiane: un dato considerevolmente preoccupante.
Ecco che l’Ordinanza in deroga voluta dal CTS e dal Ministero dell’Istruzione pone le basi, a partire dal prossimo anno scolastico oramai alle porte, per una graduale riorganizzazione del numero di alunni per classi, a partire dalle prime classi.