Attività aggiuntive: somme accreditate non prima di ottobre, “Situazione vergognosa”

L'allarme della FLC CGIL a proposito della situazione vergognosa circa il mancato pagamento delle attività aggiuntive dell'a.s. 2022/23

Stipendio
Stipendio

Una situazione imbarazzante oltre che vergognosa. Questa l’opinione del sindacato scuola FLC CGIL a proposito del mancato accredito dei fondi alle scuole necessari per il pagamento delle attività aggiuntive dei docenti e del personale ATA per l’anno scolastico che sta per concludersi.

Pagamento attività aggiuntive a scuola? Siamo alle “calende greche”

La segreteria nazionale FLC CGIL, attraverso un comunicato stampa, esprime il suo rammarico circa il procrastinarsi di questa vergognosa situazione che riguarda un ritardo che ogni anno diviene sempre peggiore.

La vicenda interessa puntualmente il personale della scuola che ha svolto delle ore aggiuntive durante l’anno scolastico precedente (2022/23) e in ragione di questo ‘dovrebbe’ ricevere questo compenso accessorio. Sulla questione interviene a gamba tesa Gianna Fracassi, segretaria generale FLC CGIL.

Il comunicato stampa FLC CGIL sul mancato pagamento delle attività aggiuntive

“Ad oggi non si ha ancora nessuna notizia circa i tempi di accreditamento sui Pos delle scuole dei fondi per pagare le attività aggiuntive svolte dal personale docente e ATA durante l’a.s. 2022/2023. Il 30 agosto chiudono le linee di NOIPA, la maggior parte delle scuole non riuscirà a caricare in tempo gli elenchi con la doppia firma DSGA/DS, e la conseguenza sarà che i soldi non saranno nella disponibilità del personale prima di ottobre. Senza dimenticare che per le scuole oggetto di dimensionamento o di problemi con un nuovo DSGA o DS per il nuovo anno scolastico si andrà ancora più avanti”. Questa la stringata ma al contempo dura nota stampa della segretaria generale della FLC CGIL, Gianna Fracassi, sulla situazione attuale.

Francassi (FLC CGIL): “Ogni anno sempre peggio”

La Fracassi sottolinea anche che la questione è stata da tempo denunciata ripetutamente all’Amministrazione centrale e al ministero, ma senza per questo ottenere una risoluzione definitiva del problema. “La vergogna di questi ritardi è che ogni anno va sempre peggio”.

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